Presentazione dei due volumi
Ho piantato tanti alberi
Claudio Abbado, ritratti recensioni interviste
di Angelo Foletto (LIM 2024)
Claudio Abbado nota per nota
Una cronologia artistica
di Mauro Balestrazzi (LIM 2024)
Interverranno gli autori
Angelo Foletto
Mauro Balestrazzi
moderati da
Fortunato Ortombina
Sovrintendente del Teatro La Fenice
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili
di Angelo Foletto
Ho preso a sfogliare questo libro, una mattina di inverno zeppa di sole, e più andavo avanti più mi cresceva una specie di sorriso divertito, e non era per il sole in regalo: il fatto è che più scorrevano le pagine più quel che leggevo mi sembrava qualcosa di letterario, una storia che non poteva essere accaduta veramente, ma una bella iperbole poetica, un po’ epica, vagamente borgesiana, ma poteva anche essere uscita da Anime Baltiche di Brokken. Un critico musicale/musicologo che rimane impigliato nel genio di un musicista e per un’intera vita lo accompagna senza far troppo rumore, sempre scostato di un paio di passi, a quella distanza sufficiente a non perdere nulla di quello che poteva accadere e necessaria per non rischiare di intralciare nulla di quello che doveva accadere. Di fatto, quella di Foletto per Abbado è stata, mi sembra di capire, un’avventura intellettuale, una passione irresistibile e una cura da declinare con tutta la civiltà possibile. Adesso che questo libro ne raccoglie ogni singola tessera, il bilancio è impressionante e, come dicevo, piuttosto poetico e letterario: mi commuove, tra le altre cose, l’attenzione con cui i due ebbero cura, mi è sembrato di capire, di non far sbordare il loro rapporto in una vera e piena amicizia, mantenendosi a lungo sul bordo di un riconoscersi reciproco, molto misurato ed elegante. Come a non complicare un viaggio che doveva essere soprattutto un viaggio nella musica […]
dalla Prefazione di Alessandro Baricco
di Mauro Balestrazzi
A dieci anni dalla scomparsa, la figura di Claudio Abbado continua a rappresentare un punto di riferimento unico nel mondo musicale. Nessun altro direttore dopo Herbert von Karajan ha lasciato un’impronta così forte sul piano dell’interpretazione, e non è un caso che le sue incisioni continuino a essere pubblicate e studiate. Nessun altro direttore è stato a capo, ovviamente in momenti diversi, di due teatri come la Scala e la Staatsoper di Vienna e di due orchestre come i Wiener Philharmoniker e i Berliner Philharmoniker. Questo lavoro si propone di fissare un’immagine inedita di Claudio Abbado, seguendone il cammino artistico quasi giorno per giorno, dai primi concerti come pianista agli ultimi indimenticabili di Lucerna. Accompagna la cronologia delle opere e dei concerti una ricca appendice di dettagli, una specie di radiografia artistica che si concentra di volta in volta sul repertorio, operistico e sinfonico, sulle orchestre, sui solisti e sui cantanti. Si cerca inoltre di far luce sul periodo meno conosciuto della carriera di Abbado, quello iniziale, curiosando anche tra i verbali d’esami al Conservatorio. Una carrellata di locandine e programmi di opere e concerti fa rivivere, anche visivamente, il lungo percorso dagli anni 50 del ‘900 al primo decennio del nuovo secolo.