Comunicati Archives - Page 118 of 133 - Teatro La Fenice

Menu

Seguici su

Materiali Stampa

Immagini, video e comunicati stampa di tutti gli eventi

STAGIONE 2007-2008 STAGIONE LIRICA, DANZA, SINFONICA, PROGETTI SPECIALI, COLLABORAZIONI Il Teatro La Fenice ha presentato la Stagione 2007-2008 che propone dieci opere: La rondine di Puccini, Elektra di Strauss, Il barbiere di Siviglia di Rossini, Tosca di Puccini, Morte a Venezia di Britten, Boris Godunov di Musorgskij, La virtù de’ strali d’amore di Cavalli, Nabucco di Verdi e il dittico Dall'oggi al domani di Schoenberg con Pagliacci di Leoncavallo. Due i balletti: Il lago dei cigni con la compagnia del Mariinskij e lo spettacolo di flamenco Juncá. Roberto Abbado dirigerà il Concerto di Capodanno trasmesso in diretta da RaiUno; quindici i concerti sinfonici con direttori quali Inbal, Chung, Temirkanov, Tate, Masur, Conlon. Tra i progetti speciali figurano i Concerti per la Città , La Fenice per la Provincia, a Mestre ed in Regione, il Concerto di Natale in Basilica di San Marco, il Carnevale della Fenice con la riproposta del Gran ballo della Cavalchina, il Premio Venezia della Fondazione Amici della Fenice, la collaborazione con il teatro Stabile del Veneto, la rassegna internazionale di Accademie di canto, la stagione da camera in collaborazione con la Società Veneziana di Concerti, il progetto di promozione con IBM. La stagione è stata presentata oggi a Venezia dal Sovrintendente Giampaolo Vianello, dal Direttore Artistico Fortunato Ortombina e dal Presidente della Fondazione il Sindaco Massimo Cacciari. La Stagione lirica 2008 del Teatro La Fenice si aprirà sabato 26 gennaio con La rondine di Giacomo Puccini. Regia di Graham Vick, scene di Peter J. Davison, costumi di Sue Willmington. Coreografia di Ron Howell. Nuovo allestimento della Fondazione Teatro La Fenice in coproduzione con il Teatro Verdi di Trieste. Direttore Carlo Rizzi. Interpreti principali Fiorenza Cedolins, Sandra Pastrana, Oriana Kurteshi, Arturo Chacón-Cruz e Mark Milhofer. Sei repliche il 27, 29, 30, 31 gennaio e il 3 e 5 febbraio. Elektra di Richard Strauss su libretto di Hugo von Hofmannsthal andrà in scena il 28 febbraio con repliche il 2, 5, 8 e 11 marzo 2008. Direttore Eliahu Inbal, interpreti principali Mette Ejsing, Gabriele Schnaut, Brigitte Pinter, Inga Nielsen, Kurt Azesberger e Peter Edelmann. Regia di Klaus Michael Grüber, scene e costumi di Anselm Kiefer. Allestimento del Teatro San Carlo di Napoli, Premio Abbiati 2004. Venerdì 18 aprile 2008, con repliche il 19, 20, 22, 23, 24, 26 e 27, andrà in scena Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. Direttore Antonino Fogliani. Fra gli interpreti Francesco Meli, Bruno De Simone, Elia Fabbian, Rinat Shaham, Roberto Frontali e Christian Senn. Regia di Bepi Morassi, scene e costumi di Lauro Crisman. Allestimento della Fondazione Teatro La Fenice. Quarto appuntamento con la Stagione lirica, Tosca di Giacomo Puccini in scena venerdì 23 maggio con repliche il 24, 25, 27, 28, 29, 30 e 31. Direttore Daniele Callegari. Interpreti principali Daniela Dessì, Walter Fraccaro, Fabio Armiliato e Carlo Guelfi. Regia di Robert Carsen, scene e costumi di Anthony Ward. Allestimento della Staatsoper di Amburgo. Dal 20 giugno 2008, con repliche il 22, 25, 27 e 29, andrà in scena Death in Venice di Benjamin Britten, su libretto di Myfanwy Piper da Thomas Mann. Direttore Bruno Bartoletti. Interpreti principali Marlin Miller e Scott Hendricks. Regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi, coreografia di Gheorghe Iancu. Allestimento del Teatro Carlo Felice di Genova, Premio Abbiati 2000. Boris Godunov di Modest Musorgskij (versione Šostakovič) andrà in scena domenica 14 settembre 2008, con repliche il 16, 18, 20 e 23. Direttore Eliahu Inbal, interpreti principali Ferruccio Furlanetto, Francesca Sassu, Ayk Martirossian, Ian Storey e Francesca Franci. Regia di Eimuntas Nekrosius, scene di Marius Nekrosius, costumi di Nadezda Gultyaeva. Allestimento del Maggio Musicale Fiorentino, Premio Abbiati 2006. Proseguirà anche nel 2008 la collaborazione con Fabio Biondi e l’orchestra Europa Galante: il 10 ottobre 2008, con repliche il 12, 14 e 16, andrà in scena al Teatro Malibran La virtù de’ strali d’amore di Francesco Cavalli, in prima rappresentazione italiana in tempi moderni. Interpreti principali Cristiana Arcari, Roberta Invernizzi, Gemma Bertagnolli, Lucia Cirillo, Monica Piccinini, Roberto Abbondanza e Gian Luca Zoccatelli. Nuovo allestimento a cura del laboratorio integrato di regia, scenografia e costume della Facoltà di Design e Arti dell’Università IUAV di Venezia. Nona opera in programma sarà Nabucco di Giuseppe Verdi, in scena al Teatro La Fenice da domenica 19 ottobre 2008. Direttore Renato Palumbo. Fra gli interpreti Leo Nucci, Alberto Gazale, Silvio Zanon, Roberto De Biasio, Ferruccio Furlanetto e Paoletta Marrocu. Regia di Günter Krämer, scene di Petra Buchholz e Manfred Voss, costumi di Falk Bauer. Allestimento della Staatsoper di Vienna. Sette repliche, il 21, 22, 24, 25, 26, 28 e 29 ottobre. Ultimo appuntamento della Stagione lirica, in scena da venerdì 12 dicembre 2008, sarà un dittico composto da Von heute auf morgen di Arnold Schoenberg e Pagliacci di Ruggero Leoncavallo. Direttore Eliahu Inbal. Fra gli interpreti, Piero Giuliacci, Lado Ataneli e Luca Casalin. Regia di Andreas Homoki, scene di Frank Philipp Schloessmann. Nuovo allestimento della Fondazione Teatro La Fenice. Repliche il 14, 16, 18 e 20 dicembre. La stagione comprenderà due appuntamenti con la danza: la Compañía Mercedes Ruiz con Juncá, Premio della critica al Festival di Jerez 2007, in scena al Teatro Malibran il 30 e 31 gennaio e l’1, 2 e 3 febbraio, e il Teatro Mariinskij (ex Kirov) di San Pietroburgo con Il lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij al Teatro La Fenice dal 5 al 9 novembre 2008, nella classica coreografia di Marius Petipa e Lev Ivanov rivista da Konstantin Sergeev. Nell’ambito di una nuova collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto sarà compreso nella Stagione lirica lo spettacolo Sola me ne vo con Mariangela Melato, in scena al Teatro Malibran mercoledì 16 gennaio 2008 con repliche il 17, 18, 19 e 20. La Stagione sinfonica 2007-2008 comprenderà 15 concerti articolati intorno a due idee principali: l’integrale delle nove sinfonie di Beethoven e un approfondimento del grande repertorio sinfonico tedesco a cavallo fra Otto e Novecento, da Mendelssohn, Wagner, Brahms e Bruckner a Mahler, Strauss e Schoenberg. Eliahu Inbal, nuovo direttore musicale della Fondazione Teatro La Fenice, dirigerà cinque delle nove sinfonie di Beethoven e, all’interno di un ciclo iniziato lo scorso anno con la Prima, due sinfonie di Mahler: la Terza e la Quinta. I Wesendonck-Lieder diretti da Inbal, l’Ouverture del Rienzi diretta da Dmitrij Kitajenko e i brani della Götterdämmerung diretti da Jeffrey Tate costituiranno in collaborazione con l’Associazione Richard Wagner di Venezia il contributo della stagione 2007-2008 nel 125° anniversario della morte del compositore tedesco, in attesa del completamento, nel corso delle prossime stagioni, dell’integrale del Ring iniziata nel 2006. La Settima Sinfonia di Bruckner sarà diretta da Myung-Whun Chung mentre Kurt Masur proseguirà con la Quinta Sinfonia e con tre ouvertures il ciclo Mendelssohn iniziato nell’aprile del 2006; con la Sinfonia n. 11 diretta da Dmitrij Kitajenko e con il Secondo Concerto per violoncello e orchestra (solista Mario Brunello) diretto da Yuri Temirkanov continuerà il ciclo Šostakovič iniziato nel 2005. In preparazione al Boris Godunov (versione Šostakovič) in programma in settembre all’interno della Stagione lirica, Andrey Boreyko dirigerà un concerto dedicato a musiche di Musorgskij e Šostakovič ispirate alla storia russa. Sul podio dell’Orchestra del Teatro La Fenice si alterneranno direttori di grande valore: oltre a Eliahu Inbal, torneranno a Venezia Ottavio Dantone, Myung-Whun Chung, Dmitrij Kitajenko, Yuri Temirkanov, Andrey Boreyko, Jeffrey Tate e Kurt Masur. Debutteranno alla Fenice Yutaka Sado e James Conlon. Fra i progetti speciali, il concerto di Alfred Brendel in occasione del conferimento del Premio Una vita nella musica il 28 settembre 2007; la XXIV edizione del Premio Venezia, concorso pianistico nazionale organizzato in collaborazione con la Fondazione Amici della Fenice dal 20 al 25 novembre 2007; il Concerto di Natale diretto da Ottavio Dantone in Basilica di San Marco il 20 dicembre 2007 in collaborazione con la Procuratoria di San Marco; un concerto sinfonico straordinario con la Settima Sinfonia di Anton Bruckner diretta da Myung-Whun Chung al Teatro La Fenice il 21 dicembre 2007; il Concerto di Capodanno diretto da Roberto Abbado in collaborazione con Rai Uno, Rai Trade e Arte (solisti Barbara Frittoli, Marcello Giordani e Ferruccio Furlanetto); gli spettacoli per il Carnevale (dal 26 gennaio al 5 febbraio 2008) che comprenderanno un’opera (La rondine di Giacomo Puccini), uno spettacolo di danza (Juncá della Compañia Mercedes Ruiz) e il gran ballo in maschera della Cavalchina il sabato grasso; i Concerti in Conservatorio; la rassegna «Giovani voci in Europa» con i migliori allievi delle principali accademie di canto europee dal 7 aprile all’8 giugno 2008. Proseguiranno inoltre per tutta la stagione le iniziative «La Fenice per la città » (6 concerti sinfonici, 9 concerti da camera, 6 opere e un balletto a prezzo ridotto per i residenti nel comune di Venezia) e «La Fenice per la provincia» (11 concerti sinfonici, 6 opere e un balletto a prezzo ridotto per i residenti nella provincia di Venezia) organizzate in collaborazione con le Municipalità del Comune di Venezia e con la Provincia di Venezia. Il programma 2007-2008 sarà completato da alcune importanti collaborazioni: quella con la Società Veneziana di Concerti per la Stagione di musica da camera, con 15 concerti al Teatro La Fenice; la collaborazione con gli Amici della musica di Mestre per due concerti sinfonici dell’Orchestra del Teatro La Fenice diretti da Eliahu Inbal il 9 marzo 2008 al Teatro Toniolo e da Kurt Masur il 17 maggio al Teatro La Fenice; quella con la Fondazione Amici della Fenice per i consueti Incontri con l’opera e con il balletto in preparazione delle opere in cartellone; quella con Radio3 Rai per la trasmissione in diretta o in differita delle opere e dei concerti della stagione.
STAGIONE SINFONICA 2007-2008 La Stagione sinfonica 2007-2008 comprenderà 14 concerti in abbonamento e uno fuori abbonamento articolati intorno a due linee guida: l’integrale delle nove sinfonie di Beethoven, affidate a direttori quali Eliahu Inbal, Yuri Temirkanov, James Conlon e Yutaka Sado, e un approfondimento del grande repertorio sinfonico tedesco a cavallo fra Otto e Novecento, da Mendelssohn, Wagner, Brahms e Bruckner a Mahler, Strauss e Schoenberg. Particolarmente evidente è l’impronta data alla stagione dal nuovo direttore musicale della Fondazione Teatro La Fenice, Eliahu Inbal, protagonista di cinque delle nove sinfonie di Beethoven – fra cui la Nona, che il 3 novembre inaugurerà la stagione – e di un ciclo Mahler che, iniziato lo scorso anno con la Prima Sinfonia, prosegue quest’anno con la Terza e la Quinta e culminerà nella stagione 2010-11 in una nuova integrale (a 25 anni da quella del 1984-85) in occasione dei 150 anni dalla nascita e 100 dalla morte del compositore. Nel 125° anniversario della morte a Venezia di Richard Wagner (1883), i Wesendonck-Lieder diretti da Inbal, l’Ouverture del Rienzi diretta da Kitajenko e i brani della Götterdämmerung (Siegfrieds Rheinfahrt, Siegfrieds Trauermarsch e Brünnhildes Opfer und Erlösung) diretti da Tate costituiranno il contributo wagneriano della stagione 2007-2008, in attesa del completamento, nel corso delle prossime stagioni, dell’integrale del Ring iniziata nel 2006 e 2007 con Die Walküre e Siegfried e affidata allo stesso Tate con la regia di Robert Carsen. Legata alla ricorrenza wagneriana è anche l’esecuzione della Settima Sinfonia di Bruckner diretta da Myung-Whun Chung: composta fra il 1881 e il 1883 e intessuta di riferimenti wagneriani, contiene nel secondo movimento un intenso e dolente passaggio ispirato dalla notizia della morte dell’ammirato compositore. Alcuni elementi di continuità con le proposte delle scorse stagioni saranno rappresentati dai concerti di Kurt Masur, Dmitrij Kitajenko, Yuri Temirkanov e Eliahu Inbal. Masur, nella sua veste di presidente della Felix-Mendelssohn-Bartholdy-Stiftung di Lipsia, proseguirà con la Quinta Sinfonia (Riforma) e con tre ouvertures il ciclo Mendelssohn iniziato nell’aprile del 2006 con la Terza (Scozzese) e con la Quarta (Italiana). Kitajenko e Temirkanov proporranno nel gennaio e nel marzo 2008 l’Undicesima Sinfonia e il Secondo Concerto per violoncello e orchestra (solista Mario Brunello) di Dmitrij Šostakovič, aggiungendo un ulteriore tassello al ciclo Šostakovič iniziato nel 2005 con le sinfonie n. 3 e 7 e proseguito nel 2006 (nei 100 anni dalla nascita) con le sinfonie n. 1, 5, 6 e 10. Inbal eseguirà nell’aprile 2008 Varianti di Luigi Nono, prosecuzione dell’omaggio al compositore veneziano iniziato nella scorsa stagione. In ideale collegamento con il Boris Godunov (versione Šostakovič) in programma in settembre all’interno della Stagione lirica, Andrey Boreyko dirigerà un concerto dedicato a musiche di Musorgskij e Šostakovič ispirate alla storia russa del Seicento. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro La Fenice si alterneranno direttori di grande valore: oltre a Eliahu Inbal, protagonista di cinque dei quattordici concerti, torneranno a Venezia Ottavio Dantone, Myung-Whun Chung, Dmitrij Kitajenko, Yuri Temirkanov, Andrey Boreyko, Jeffrey Tate e Kurt Masur. Saliranno per la prima volta sul podio dell’Orchestra della Fenice Yutaka Sado e James Conlon. La programmazione prevede i seguenti appuntamenti: inaugurazione al Teatro La Fenice sabato 3 novembre 2007 (replica il 4) con la Nona Sinfonia di Beethoven diretta da Eliahu Inbal; venerdì 9 novembre 2007 (replica il 10), Teatro La Fenice, ancora Inbal con i Wesendonck-Lieder di Wagner e la Sinfonia n. 5 di Mahler; giovedì 20 dicembre 2007 (replica il 21), Basilica di San Marco, concerto di Natale diretto da Ottavio Dantone con concerti natalizi di Corelli, Torelli e Sammartini e due mottetti per soprano e orchestra di Vivaldi e (in prima esecuzione in tempi moderni) Lotti; sabato 22 dicembre 2007, Teatro La Fenice (concerto fuori abbonamento in collaborazione con Rotary Club e Lions Club Mestre), Sinfonia n. 7 di Bruckner diretta da Myung-Whun Chung; sabato 12 gennaio 2008 (replica il 13), Teatro Malibran, Overture del Rienzi di Wagner, Concerto per oboe di Strauss e Sinfonia n. 11 di Šostakovič diretti da Dmitrij Kitajenko; sabato 9 febbraio 2008 (replica il 10), Teatro Malibran, Variazioni op. 31 di Schoenberg, Egmont e Sinfonia n. 8 di Beethoven dirette da Yutaka Sado; venerdì 7 marzo 2008, Teatro La Fenice (replica il 9 al Teatro Toniolo di Mestre in collaborazione con gli Amici della musica di Mestre), Sinfonie n. 2 e 3 di Beethoven dirette da Eliahu Inbal; sabato 15 marzo 2008 (replica il 16), Teatro La Fenice, Sinfonie n. 5 e 6 di Beethoven dirette da Yuri Temirkanov; venerdì 21 marzo 2008 (replica il 22), Teatro La Fenice, ancora Yuri Temirkanov con il Secondo Concerto per violoncello e orchestra di Šostakovič e la Quinta Sinfonia di Čajkovskij; venerdì 28 marzo 2008 (repliche il 29 e il 30), Teatro La Fenice, il Preludio della Chovanšcina e i Quadri di un’esposizione di Musorgskij e la cantata L’esecuzione di Stepan Razin di Šostakovič diretti da Andrey Boreyko; venerdì 4 aprile 2008 (repliche il 5 e il 6), Teatro La Fenice, Sinfonie n. 4 e 7 di Beethoven e Varianti di Luigi Nono dirette da Eliahu Inbal; sabato 3 maggio 2008 (replica il 4), Teatro Malibran, Tod und Verklärung di Richard Strauss e brani dalla Götterdämmerung di Wagner diretti da Jeffrey Tate; venerdì 16 maggio 2008 (replica il 17 in collaborazione con gli Amici della musica di Mestre), Teatro La Fenice, la Sinfonia n. 5 e tre ouvertures (Le Ebridi, Melusina e Ruy Blas) di Mendelssohn dirette da Kurt Masur; venerdì 4 luglio 2008 (replica il 5), Teatro La Fenice, un corale per organo di Bach trascritto per orchestra da Schoenberg, la Sinfonia n. 1 di Beethoven e la Sinfonia n. 1 di Brahms dirette da James Conlon; venerdì 11 luglio 2008 (replica il 12), Teatro La Fenice, la Sinfonia n. 3 di Mahler diretta da Eliahu Inbal.
LA RONDINE DI GIACOMO PUCCINI La Stagione lirica 2008 del Teatro La Fenice si aprirà sabato 26 gennaio 2008 con La rondine, commedia lirica in tre atti di Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Adami, nella prima, 1917, delle tre versioni del lavoro. Regista del nuovo allestimento, in coproduzione con il Teatro Verdi di Trieste, sarà Graham Vick, Peter J. Davison curerà le scene, Sue Willmington i costumi. Coreografie di Ron Howell. Carlo Rizzi dirigerà l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice. Fra gli interpreti, Fiorenza Cedolins (Magda), Sandra Pastrana e Oriana Kurteshi (Lisette), Arturo Chacón-Cruz (Ruggero), Mark Milhofer (Prunier) e Stefano Antonucci (Rambaldo). La prima di sabato 26 sarà seguita da sei repliche, il 27, 29, 30, 31 gennaio e il 3 e 5 febbraio. La rondine appartiene al periodo della maturità di Puccini, il quale nel 1913 prese in considerazione l’ipotesi di scrivere un’operetta, forma spettacolare costituita da dialoghi recitati e pezzi cantati, allettato dall’offerta di una cospicua somma di denaro da parte della direzione del Carltheater, teatro viennese specializzato in questo genere. L’attenzione del musicista si concentrò sul secondo soggetto che gli venne proposto: il canovaccio di Willner e Reichert fu tradotto e versificato da Giuseppe Adami nella forma di un libretto italiano tradizionale. La partitura fu completata nell’aprile 1916, dopo l’entrata in guerra dell’Italia e l’opera fu data per la prima volta in campo neutro a Monte-Carlo il 27 marzo 1917 con successo trionfale. In seguito Puccini sottopose questo lavoro a diverse revisioni, ma la versione rappresentata nel 1917 è tuttora la più apprezzata. La vicenda è ambientata in Francia durante il Secondo Impero napoleonico (1852-70). La cortigiana Magda de Civry, mantenuta dal banchiere Rambaldo, conosce durante un festeggiamento a casa propria il giovane Ruggero Lastouc, da poco giunto dalla provincia. Essa lo raggiunge in incognito in un locale parigino e qui si innamora di lui, credendo così di rinnovare una magica avventura del passato. Come una rondine in fuga verso il sole, Magda abbandona il banchiere e va a vivere con Ruggero in Costa Azzurra. A corto di denaro il giovane scrive ai genitori e chiede il consenso a sposare l’amata, che gli viene prontamente concesso. Tuttavia la prospettiva di appartenere totalmente a qualcuno e di dover rinunciare alla vita brillante precedente atterrisce a tal punto Magda che essa, pur desolata, lascia l’innamorato Ruggero, disperato per questa scelta. La trama della Rondine, incentrata sulle istanze modernissime della difficoltà di amare e del primato della realizzazione individuale, contiene evidenti riferimenti a celebri opere del passato, quasi certamente voluti. Si pensi a Sapho (1897) di Massenet, storia dell’amore tra una donna di mondo e un giovane provinciale, che la protagonista alla fine abbandona, alla Traviata (1853) di Verdi, con un tocco di Pipistrello (1874) di Johann Strauss. I primi due primi numeri chiusi del primo atto sorreggono l’arco drammatico dell’intera opera e contengono in nuce gli sviluppi della vicenda, colorando di nostalgia il prosieguo del dramma. La grazia ingenua e sentimentale di tali pezzi iniziali, legata alla primitiva destinazione operettistica, resta tuttavia in sostanziale contrasto con il resto di un lavoro che a tratti ricorda La bohème per la musica brillante e ironica e il ritmo fluido e danzante, «immagine di una visione irrequieta e caleidoscopica della realtà che non tollera interruzioni» (Fedele D’Amico).
ELEKTRA DI RICHARD STRAUSS Giovedì 28 febbraio 2008 alle ore 19.00 andrà in scena al Teatro La Fenice Elektra, tragedia in un atto op. 58 di Richard Strauss su libretto di Hugo von Hofmannsthal da Sofocle. L’opera sarà diretta da Eliahu Inbal, direttore musicale della Fondazione Teatro La Fenice, coadiuvato dal direttore del Coro Alfonso Caiani. Il cast sarà formato da Mette Ejsing nel ruolo di Clitemnestra, Gabriele Schnaut in alternanza con Brigitte Pinter in quello di Elettra, Elena Nebera in quello di Crisotemide, Kurt Azesberger in quello di Egisto e Peter Edelmann in quello di Oreste; Duccio Dal Monte sosterrà il ruolo del precettore di Oreste, Vito Maria Brunetti quello del vecchio servo, Gundula Hintz quelli dell’ancella dello strascico e della quarta ancella; Liesl Odenweller sarà la confidente, Iorio Zennaro il giovane servo, Alexandra Wilson la sorvegliante, Kismara Pessatti, Julie Mellor, Melanie Maennl e Eva Oltiványi la prima, seconda, terza e quinta ancella. L’opera sarà presentata nell’allestimento della Fondazione Teatro di San Carlo di Napoli, vincitore del Premio Abbiati 2004 come miglior spettacolo del 2003: regia di Klaus Michael Grüber (ripresa a Venezia da Ellen Hammer), scene e costumi di Anselm Kiefer (ripresi da Christoff Wiesinger e Ursula Patzak), luci di Guido Levi. Lo spettacolo, in lingua originale con sopratitoli in italiano, avrà cinque repliche, tutte in abbonamento nella Stagione lirica 2008: giovedì 28 febbraio alle ore 19.00 (turni A1-A2), domenica 2 marzo alle ore 15.30 (turni B1-B2), mercoledì 5 alle 19.00 (turni E1-E2), sabato 8 alle 15.30 (turni C1-C2) e martedì 11 alle 19.00 (turni D1-D2). Dopo il grande successo di Salome tratta da Oscar Wilde (1905), Richard Strauss nel 1906 si mise alla ricerca di un nuovo soggetto: la scelta cadde su Elektra di Sofocle «riscritta per le scene tedesche da Hugo von Hofmannsthal», che aveva visto a Berlino nel 1903 con la stessa attrice protagonista di Salome, Gertrud Eysoldt. Poeta, drammaturgo e saggista, Hofmannsthal proveniva da una ricca famiglia viennese, era più giovane di Strauss di circa dieci anni e la sua formazione culturale era molto diversa da quella del musicista. Composta tra luglio e settembre 1908, Elektra segna il primo episodio di una collaborazione destinata a produrre alcuni vertici del teatro musicale novecentesco come Der Rosenkavalier (1911), Ariadne auf Naxos (1912), Die Frau ohne Schatten (1919), Die ägyptische Helena (1928) e Arabella (1933). In quest’atto unico, ambientato nella reggia degli Atridi a Micene, si esplora un’umanità violenta sotto «il cielo misterioso e fatale della Grecia preclassica» (Giulio Confalonieri). Elettra, sorella di Oreste e Cristotemide, è figlia del re di Micene Agamennone, partito per la guerra di Troia. La moglie Clitennestra e il suo amante, Egisto, uccidono a tradimento Agamennone al suo ritorno e fanno esiliare Oreste. Le due figlie, mal tollerate a corte, rappresentano psicologie contrapposte: Crisotemide, timorosa e femminile, vorrebbe continuare a vivere, sposarsi, avere dei figli; Elettra, apparentemente più decisa e audace, è a tal punto spezzata dal dolore da non vedere nella propria vita che la possibilità di vendicare il padre. La loro attesa è interrotta dal falso annuncio della morte di Oreste, il quale invece giunge assieme a un compagno per uccidere la madre indegna e il suo compagno. Compiuta la vendetta, Elettra viene meno dopo una folle danza di gioia. Hofmannsthal mantiene a grandi linee lo svolgimento della tragedia sofoclea, ma l’interpretazione dei fatti è passata attraverso le recenti acquisizioni psicologiche e letterarie. In particolare Elettra, che come la Brünnhilde di Wagner è un caso di fissazione paterna, si caratterizza per un grado di febbre ed ossessione che non risulta in Sofocle. Per ottenere nuovi monumentali effetti sonori Strauss amplia l’organico orchestrale e porta il proprio vocabolario al limite dell’atonalità . Gli sporadici atonalismi di Elektra servono però a descrivere la condizione spirituale esacerbata dei personaggi più che a promuovere orientamenti musicali innovativi: dopo aver qui esplorato gli abissi dell’armonia, il compositore non volle percorrere la via rivoluzionaria che pure la sua straordinaria preparazione tecnica gli avrebbe consentito. Rappresentata per la prima volta al Königlisches Opernhaus di Dresda il 25 gennaio 1909, diretta da Ernst von Schuch, Elektra ricevette un successo di stima, poi eclissato dall’accoglienza tributata al Rosenkavalier e dallo scoppio della prima guerra mondiale, e ritornò in repertorio solo verso gli anni Trenta.
TOSCA DI GIACOMO PUCCINI Quarto appuntamento con la Stagione lirica, Tosca, melodramma in tre atti di Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, andrà in scena venerdì 23 maggio 2008 al Teatro La Fenice, con repliche il 24, 25, 27, 28, 29, 30 e 31. Daniele Callegari dirigerà l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice, Daniela Dessì interpreterà il ruolo di Tosca, Walter Fraccaro e Fabio Armiliato quello di Mario Cavaradossi, Alessandro Spina quello di Cesare Angelotti, Roberto Abbondanza il sagrestano e Iorio Zennaro Spoletta. L’allestimento proviene dalla Staatsoper di Amburgo con la regia di Robert Carsen e le scene e i costumi di Anthony Ward. Steso dai fidati Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, il libretto di Tosca fu tratto dall’omonima pièce del drammaturgo francese Victorien Sardou (Parigi 1887), che Puccini ebbe l’occasione di veder recitata da Sarah Bernardt a Milano e Torino nel febbraio e marzo del 1889. Il compositore toscano poté lavorare a Tosca tra l’estate 1895 e l’ottobre 1899, fino all’esordio del 14 gennaio 1900 al Teatro Costanzi di Roma. Da allora la vicenda d’amore e morte intrecciata al contesto politico tardosettecentesco della restaurazione papale ha letteralmente dilagato, spopolando sui palcoscenici italiani ed internazionali. Rispetto al pubblico favore che ancor oggi fa di Tosca uno dei titoli più amati dell’opera lirica, non altrettanto positiva e concorde fu invece la reazione dei critici, molti dei quali ne considerarono con sospetto il carattere di dramma ‘a forti tinte’, intessuto d’azioni e passioni estreme: amore e gelosia, gioia e prostrazione, commozione e cinismo, tenerezza idilliaca e truce violenza. In verità l’accusa che tuttora più spesso si sente muovere a Tosca – l’essere costantemente esposta al rischio di un kitsch grand-guignolesco – è parziale: essa verte solo intorno a taluni aspetti della vicenda e non tiene conto del fatto che, oggi come ieri, questa presenta contenuti non propriamente banali o scontati, come l’equivalenza tra fede bigotta e ipocrisia, potere politico e corruzione. Muovendo inoltre dall’ovvio assunto che un’opera è non solo un libretto, ma anche una partitura, bisognerebbe saper riconoscere la dirompente energia drammatica posseduta dalla musica di Tosca. In essa l’obiettivo di una capillare aderenza all’azione appare assolutamente centrato e la creatività di Puccini – alla ricerca, dopo l’intimismo della Bohème, di nuovi soggetti e situazioni drammatiche – poté conseguire nuovi traguardi nel coniugare suggestioni desunte dall’opera verista a un’interpretazione del soggetto storico in chiave realistica. Sul piano musicale ciò dischiuse possibilità d’invenzione inedite che spaziano dal recupero della modalità alla sperimentazione di regimi stilistici radicalmente alternativi a quelli tradizionali, di norma associati dalla storiografia a nomi quali Schoenberg, Stravinskij e Debussy. Proprio l’intensa ammirazione provata per Tosca da autori quali Schoenberg e Berg dovrebbe indurre alla riflessione e spingere a considerare l’opera in una prospettiva diversa: quella che, già venticinque anni or sono, additava Fedele D’Amico in un inascoltato auspicio: «Salome, Elektra, Wozzeck: si dovrà ben trovare il coraggio, un giorno o l’altro, di nominare Tosca nella lista; cronologicamente verrebbe al primo posto».
LA LEGGENDA DEL SERPENTE BIANCO, OPERA CINESE IN PRIMA ASSOLUTA AL TEATRO MALIBRAN E ALLE OLIMPIADI 2008 DI PECHINO Il 23 luglio 2008 con repliche il 24, 25, 26 e 27 andrà in scena al Teatro la Fenice in prima rappresentazione assoluta. La leggenda del serpente bianco, opera cinese di Zhu Shaoyu su libretto di Zou Jingzhi tratto da un’antica favola cinese. Zhang Jiemin dirigerà l’Orchestra del Teatro La Fenice. Chen Weya curerà la regia, Gao Guanjian le scene, Tim Yip i costumi. Lo spettacolo, che in agosto sarà presentato a Pechino in occasione dei giochi olimpici 2008, è in coproduzione con il Gehua Cultural Development Group, il Beijing Grand Theatre, Living Arts New York e Opera Italiana. Il regista Zhang Yimou, presidente della giuria della 64. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nonché coordinatore delle cerimonie di apertura e chiusura dei giochi olimpici a Pechino 2008, in occasione della conferenza stampa di presentazione della stagione 2008 della Fenice ha fatto pervenire al Teatro questa sua dichiarazione-testimonianza a proposito dell’opera cinese che la Fenice presenterà in prima mondiale al Malibran il prossimo giugno e che successivamente sarà a Pechino al Gran Teatro durante il periodo dei giochi. «Prima di tutto devo dire che trovo eccellente l’idea di presentare in prima mondiale a Venezia una nuova edizione della Leggenda del serpente bianco, una favola dell’antichissima tradizione popolare cinese, sicuramente la più conosciuta nel mio Paese. Ritengo che sia ideale che la cosa succeda in Italia, perché le nostre due culture, pur molto diverse, hanno a mio avviso molti punti in comune, come per esempio il valore della famiglia all’interno della società ; ma trovo ancor più importante che succeda a Venezia, città che ha con la Cina un rapporto culturale strettissimo a partire dai tempi di Marco Polo. La leggenda del serpente bianco – prosegue Zhang Yimou – è una storia d’amore, ma anche di passione, dolore e ribellione dall’oppressore, una storia dai significati molto profondi, che credo potrà avere molto successo in Italia e nel mondo. Penso tuttavia che sarà necessario un attento lavoro di regia per far comprendere al vostro pubblico il nostro linguaggio. Per questo ritengo che la scelta come regista dell’opera del mio carissimo amico Chen Weya, da anni mio strettissimo collaboratore, sia molto felice. Chen Weya è persona di grande spessore culturale che come tutti sanno ho voluto con me nelle cerimonie di apertura e chiusura dei giochi di Pechino 2008, dove gli saranno affidati dei compiti molto importanti. Mi complimento con la Fenice – conclude il regista – per l’impegno di aver inserito il titolo nella sua stagione lirica, nonché per la scelta di promuovere una giovane direttrice d’orchestra cinese, Zhang Jiemin, e auguro a tutti un grande successo».
DEATH IN VENICE DI BENJAMIN BRITTEN Death in Venice di Benjamin Britten Death in Venice (Morte a Venezia) op. 88 di Benjamin Britten, opera in due atti su libretto di Myfanwy Piper dalla novella di Thomas Mann, andata in scena in prima europea (tre mesi dopo la prima assoluta al Festival di Aldeburgh) il 20 settembre 1973 al Teatro La Fenice, tornerà sul palcoscenico del teatro veneziano venerdì 20 giugno 2008 alle ore 19.00 (turni A1-A2), con repliche domenica 22 (turni B1-B2, ore 15.30), mercoledì 25 (turni D1-D2, ore 19.00), venerdì 27 (turni E1-E2, ore 19.00) e domenica 29 (turni C1-C2, ore 15.30). Bruno Bartoletti dirigerà l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice (direttore del Coro Alfonso Caiani), il tenore Marlin Miller interpreterà il ruolo di Gustav von Aschenbach, il baritono Scott Hendricks i sette ruoli del viaggiatore, del bellimbusto attempato, del vecchio gondoliere, del direttore dell’albergo, del barbiere, del capo dei suonatori ambulanti e della voce di Dioniso, il controtenore Razek-François Bitar il ruolo della voce di Apollo. I danzatori Alessandro Riga e Danilo Palmieri saranno rispettivamente Tadzio e Jaschiu. Nei ruoli minori saranno impegnati Sabrina Vianello, Liesbeth Devos, Julie Mellor, Marco Voleri, Shi Yijie, William Corrò e Luca Dall’Amico, oltre a numerosi solisti del Coro, danzatori e mimi. L’allestimento, Premio Abbiati 2000 quale miglior spettacolo del 1999, è quello della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova, regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi e coreografia di Gheorghe Iancu. Light designer Vincenzo Raponi. L’opera sarà presentata in lingua originale con sopratitoli in italiano. Durante l’intervallo sarà possibile richiedere il rimborso dei biglietti acquistati a suo tempo per La leggenda del serpente bianco, l’opera cinese programmata in prima mondiale dal 23 al 27 luglio e rimandata a data da destinarsi per un imprevisto ritardo nella produzione. Ambientata a Venezia, città prediletta dal compositore inglese, Death in Venice è l’ultima opera di Benjamin Britten, scritta tra il 1971 e il 1973 su un soggetto desunto dalla novella omonima di Thomas Mann (1912). Il libretto fu affidato da Britten a Myfanwy Piper, sperimentata collaboratrice e moglie dello scenografo di fiducia John Piper, che ne curò il primo allestimento. Il lavoro andò in scena in prima mondiale al Festival di Aldeburgh il 16 giugno 1973 e in prima europea il 20 settembre al Teatro La Fenice di Venezia. Di tutte le opere di Britten è quella più strettamente dipendente dalle caratteristiche vocali e dalle raffinatezze stilistiche del tenore Peter Pears, storico interprete dei lavori teatrali britteniani, cui è dedicata. Evidenti sono i riflessi autobiografici: Gustav von Aschenbach e il compositore britannico hanno in comune la strenua autodisciplina, il riserbo, la vocazione artistica come passione totalizzante, il sentimento della dicotomia tra ordine e caos, bellezza e conoscenza. Altro tema fondamentale è la corruzione dell’innocenza e la colpa come fonte di dubbio interiore, che il compositore registra con implacabile sensibilità , senza indicare alcuna via d’uscita. Sul piano espressivo Britten fece ricorso a strategie diverse, dalla serialità ad elementi modali e tonali e alla tecnica del Leitmotiv, in una scrittura essenzialmente cameristica. Sono previsti tre soli cantanti: un tenore per Aschenbach, un controtenore per la voce di Apollo, un baritono che ricopre tutti gli altri ruoli, accomunati dalla loro natura di annunciatori del fato, mentre il giovane Tazio e la sua famiglia sono danzatori. Tale economia di mezzi, vocali e strumentali, accentua l’idea drammatica di fondo e si traduce in una toccante essenzialità .
LA VIRTù DE€™ STRALI D€™AMORE DI FRANCESCO CAVALLI Proseguirà anche nel 2008 la collaborazione della Fondazione Teatro La Fenice con Fabio Biondi e l’orchestra Europa Galante, volta alla riscoperta di capolavori poco eseguiti del repertorio barocco. Dopo La Didone di Francesco Cavalli (settembre 2006) ed Ercole sul Termodonte e Bajazet di Antonio Vivaldi (ottobre 2007), il 10 ottobre 2008 andrà in scena al Teatro Malibran in prima rappresentazione italiana in tempi moderni La virtù de’ strali d’amore, opera tragicomica musicale in un prologo e tre atti di Francesco Cavalli su libretto di Giovanni Faustini. Fra gli interpreti Cristiana Arcari (Erabena), Marco Scavazza (primo marinaio/Evagora), Filippo Morace (secondo marinaio/Saturno), Donatella Lombardi (Cleria/Venere), Ugo Guagliardo (Meonte), Roberta Invernizzi (Cleandra), Gemma Bertagnolli (Clito e la Fama), Lucia Cirillo (Leucippe e Clarindo), Monica Piccinini (Ericlea e Psiche), Roberto Abbondanza (Darete e Marte) e Gian Luca Zoccatelli (Mercurio). L’allestimento dello spettacolo è affidato al laboratorio integrato di regia, scenografia e costume della Facoltà di Design e Arti dell’Università IUAV di Venezia. La prima di venerdì 10 ottobre sarà seguita da tre repliche, il 12, 14 e 16.