Comunicati Archives - Page 124 of 133 - Teatro La Fenice

Menu

Seguici su

Materiali Stampa

Immagini, video e comunicati stampa di tutti gli eventi

LA CANTATA DOWN BY THE DELTA DI LUCA MOSCA IN PRIMA ASSOLUTA AL TEATRO MALIBRAN Sabato 10 giugno 2006 alle ore 20.00 il Teatro Malibran ospiterà un importante appuntamento (il tredicesimo) con la Stagione sinfonica 2005-2006 «Stili e interpreti» della Fondazione Teatro La Fenice: accanto alla prosecuzione del ciclo delle sinfonie di Mozart e alla conclusione di quello delle sinfonie di Schumann, verrà infatti presentata in prima assoluta la cantata per coro e orchestra Down by the Delta del compositore milanese (ma naturalizzato veneziano) Luca Mosca, su testo di Gianluigi Melega, commissionata espressamente dalla Fondazione Teatro La Fenice per la Stagione sinfonica 2005-2006. Alla testa dell’Orchestra e del Coro del Teatro La Fenice vi sarà il direttore e compositore franco-svizzero Michel Tabachnik, allievo e collaboratore di Pierre Boulez e primo direttore (dal 1977 al 1979) dell’Ensemble InterContemporain di Parigi. La prima parte del programma comprenderà la Sinfonia n. 31 in re maggiore KV 297, detta «Sinfonia di Parigi», di Wolfgang Amadeus Mozart e la cantata di Luca Mosca; la seconda parte si aprirà con Formel per orchestra di Karlheinz Stockhausen, composta nel 1951, e si concluderà con la Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 97 detta «Renana» di Robert Schumann. Lo stesso programma sarà proposto anche venerdì 9 giugno 2006 alle ore 20.00 sempre al Teatro Malibran in un concerto straordinario riservato, organizzato in collaborazione con l’ICOH (International Commission on Occupational Health - Commissione Internazionale di Medicina del Lavoro). Scritta nel giugno del 1778 a metà del soggiorno parigino (marzo-settembre) e alla vigilia della dolorosa svolta rappresentata dall’inattesa morte della madre, la Sinfonia KV 297 rappresenta il più importante e riuscito tentativo del giovane Mozart di conquistare il pubblico della capitale francese. La ricchezza dell’organico (che oltre ad archi, oboi, fagotti e corni comprende flauti, clarinetti, trombe e timpani), il vigore dei contrasti dinamici (fin dall’efficace e ben calcolato coup d’archet iniziale) e la scioltezza dell’articolazione formale rispecchiano alla perfezione le attese del pubblico dei Concerts Spirituels, la principale istituzione concertistica parigina dell’epoca, che accolse con applausi spontanei e festosi la prova del ventiduenne maestro salisburghese. Dopo la brillante introduzione orchestrale rappresentata dalla sinfonia di Mozart, la prima parte del concerto vedrà l’intervento del Coro del Teatro La Fenice (diretto da Emanuela Di Pietro) impegnato nella cantata Down by the Delta di Luca Mosca, composta nel 2005 su un testo poetico in lingua inglese di Gianluigi Melega ispirato a un viaggio di tre settimane con una missione ONU in una delle regioni più povere del Bangladesh. Il ritmo cantilenante e la ciclicità ossessiva delle quattro strofe del testo, trasfigurazione poetica di un contenuto atroce di rassegnata e disperata miseria, interagisce con la nervosa mobilità inventiva della scrittura di Mosca, minuziosamente definita in ogni dettaglio e mai ripetitiva, cosicché le stesse parole riappaiono sempre in una luce diversa, con effetti talora straniati talora tempestosi e drammatici. Audace e suggestivo accostamento ideato dal maestro Tabachnik, la seconda parte del concerto si aprirà con un classico della nuova musica del ’900, Formel (“Formula”) per orchestra di Karlheinz Stockhausen, scritto nel 1951 in pieno periodo «puntillista» (con riferimento all’effetto disgregante della serialità integrale applicata ai singoli suoni come punti isolati) ma pubblicato ed eseguito solo nel 1971 al momento del passaggio a una nuova fase creativa basata sull’elaborazione di un nucleo generatore – una «formula» – dalla precisa, concreta e memorizzabile configurazione melodica, ritmica e timbrica. Di questa nuova fase, culminante nel grande ciclo operistico Licht (1977-2004), il brano del 1951 era una sorta di anticipazione, considerata dall’autore «troppo tematica» negli anni ’50, ma pienamente coerente con la sua meno astratta poetica successiva. Concluderà il concerto la Terza Sinfonia op. 97 di Robert Schumann, composta nell’autunno del 1850 nel momento di felice energia creativa che seguì al trasferimento a Düsseldorf come direttore musicale dei concerti della città . Rispetto alla febbrile e tormentata Seconda, la Terza Sinfonia è senza dubbio più serena, trasparente e maestosa, ispirata, secondo la testimonianza del primo biografo del compositore, all’evocazione musicale del paesaggio renano (da cui l’appellativo «Renana»), concepito come luogo mitico in cui convergono memorie storiche, tradizioni artistiche e suggestioni naturali. L’articolazione in cinque movimenti, lo slancio intensissimo dell’incipit (senza introduzione lenta, a differenza delle altre sinfonie dell’autore), l’animata vitalità della scrittura contrappuntistica, sono tutti elementi che confermano la felicità e l’equilibrio creativo raggiunti da Schumann in questo lavoro. MICHEL TABACHNIK Nato a Ginevra, ha studiato direzione d’orchestra con Igor Markevitch, Herbert von Karajan e Pierre Boulez, di cui è stato assistente presso la BBC Symphony Orchestra dal 1966 al 1971. Particolarmente attento alla musica contemporanea e compositore egli stesso, ha diretto numerose prime esecuzioni mondiali (in particolare di Iannis Xenakis, di cui è l’interprete prediletto) ed è stato dal 1977 al 1979 il primo direttore musicale del neonato Ensemble InterContemporain. Invitato come direttore ospite presso tutte le più importanti orchestre europee, è stato direttore principale dell’Orchestra della Fondazione Gulbenkian di Lisbona, dell’Orchestre Philharmonique de Lorraine e, dal settembre 2005, della Noord Nederlands Orkest di Groningen.
LUCIO SILLA DI WOLFGANG AMADEUS MOZART Lucio Silla di Wolfgang Amadeus Mozart (23, 25, 27, 29 giugno, 1 luglio 2006 Teatro La Fenice) sarà diretta da: Tomas Netopil; regia Jürgen Flimm; interpreti principali: Roberto Saccà , Lucio Silla; Annick Massis, Giunia; Monica Bacelli, Cecilio; Veronica Cangemi, Lucio Cinna; Julia Kleiter Celia; Stefano Ferrari, Aufidio. Orchestra e Coro del Teatro La Fenice. Direttore del Coro Emanuela Di Pietro. Nuovo allestimento in coproduzione con Salzburger Festspiele. Prima rappresentazione a Venezia. Dopo aver esplorato con la Finta semplice, nel febbraio 2005, l’approccio del giovane Mozart con la scena comica, quest’anno il Teatro La Fenice si rivolge ad una tra le prime esperienze operistiche del grande salisburghese nel genere serio: per l’esattezza alla terza, dopo Mitridate re di Ponto (dicembre 1770) e la «serenata teatrale» Ascanio in Alba (ottobre 1771). Lucio Silla rappresenta la più impegnativa fatica del giovane Mozart per il pubblico italiano; al pari dei due precedenti lavori, l’opera era stata commissionata, in vista del carnevale 1772-73, dal Teatro Regio Ducale di Milano, dove il Mitridate era stato accolto con grande favore. Il libretto prescelto era stato steso da un letterato livornese, Giovanni de Gamerra, che con l’operista Mozart in un certo senso avrebbe avuto anche in seguito dei rapporti: suo (per l’esattezza da Sismano nel Mogol, libretto scritto per Paisiello) è il recitativo ed aria «A questo seno, deh vieni – Or che il cielo a me ti rende» KV. 374 (1781) sua, per una ripresa a Dresda nel 1794, quella che sarebbe divenuta la più utilizzata fra le tradizioni italiane della Zauberflöte. Sbrigati i recitativi, Mozart si dedicò da novembre alle arie, come da prassi solo dopo aver conosciuto di persona le qualità vocali degli interpreti prescelti. Nel cast a disposizione fu complessivamente di buon livello; spiccavano in particolare gli interpreti per i ruoli di Giunia e Cecilio, cui Mozart riservò la scrittura più difficile: rispettivamente due stelle del canto italiano come il soprano Anna De Amicis e il castrato Venanzio Rauzzini, futuro interprete dedicatario del celebre mottetto Exsultate, jubilate KV. 165.
CONTRIBUTO DI UN MILIONE E MEZZO DI DOLLARI DA LAS VEGAS SANDS CORP. Un accordo per un contributo triennale da parte di Las Vegas Sands Corp. a favore della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia è stato firmato oggi a Venezia nelle sale Apollinee del Teatro dal Presidente della Società statunitense William P. Weidner e sottoscritto dal Presidente della Fondazione il Sindaco Massimo Cacciari, e dal Sovrintendente Giampaolo Vianello
LUISA MILLER DI GIUSEPPE VERDI Luisa Miller di Giuseppe Verdi 19, 21, 23, 25, 28 maggio 2006, Teatro La Fenice. Regia Arnaud Bernard; scene Alessandro Camera; costumi Carla Ricotti, direttore Maurizio Benini. Interpreti principali:Alexander Vinogradov, Il conte di Walter; Giuseppe Sabbatini 19, 21, 25, 28/05Danilo Formaggia 23/05, Rodolfo; Ursula Ferri, Federica; Darina Takova Luisa; Damiano Salerno, Miller; Arutjun Kotchinian, Wurm. Allestimento Nationale Reisopera. Orchestra e Coro del Teatro La Fenice. Direttore del Coro Emanuela Di Pietro.
SIR ANDREW DAVIS DIRIGE L€™ORCHESTRA DEL TEATRO LA FENICE IN MUSICHE DI ELGAR, MOZART E SCHUMANN A BRESCIA E A VENEZIA Sabato 6 maggio 2006 alle ore 20.00 al Teatro Malibran ospiterà l’undicesimo concerto della Stagione Sinfonica 2005-2006 «Stili e interpreti» della Fondazione Teatro La Fenice (turni S-T) . Il direttore inglese Sir Andrew Davis sarà alla testa dell’Orchestra del Teatro La Fenice in un programma che prevede l’esecuzione della Serenata per archi in mi minore op. 20 di Edward Elgar (omaggio del direttore alla musica inglese, di cui è attento interprete), della Sinfonia n. 40 in sol minore KV 550 di Wolfgang Amadeus Mozart e dalla Sinfonia n. 2 in do maggiore op. 61 di Robert Schumann (nel centocinquantenario dalla morte) Il maestro Davis e l’Orchestra del Teatro La Fenice proporranno lo stesso programma anche domani, venerdì 5 maggio 2006 alle ore 20.45, presso il Teatro Grande di Brescia nell’ambito del Festival Michelangeli di Brescia e Bergamo. Composta nel 1892, uno dei primi lavori di cui il compositore inglese, mite e geniale autodidatta, si diceva soddisfatto, la Serenata op. 20 di Elgar che aprirà la serata è una sorta di miniaturistico concerto per archi, che nell’arcata dei tre movimenti alterna clima pastorale (nell’Allegro piacevole), malinconie e tenerezze (nel Larghetto) e spolvero (nell’Allegretto conclusivo). La solidità del robusto ceppo romantico combinata con un’espressività più riservata, tipicamente inglese, ne fa una delle composizioni più amate ed eseguite di Elgar. Culmine della prima parte del concerto sarà la magnifica Sinfonia in sol minore di Mozart, composta nell’estate del 1788 insieme alla KV 543 e alla KV 551 (la «Jupiter»). La tonalità di sol minore le conferisce una tinta inconfondibile, su cui il compositore declina una nuova espressività , costruita sul più duttile e sorprendente contrappunto. L’attacco del primo movimento, quel disegno su due note di violini primi e secondi ripetuto e alla terza volta liberato in un salto di sesta spiccato con slancio dolcissimo, nella sua semplicità assoluta e misteriosa sintetizza la perfezione della musica mozartiana, di cui tutta la sinfonia, in equilibrio fra cantabilità e inquietudine, è monumento inarrivabile. La seconda parte della serata sarà interamente dedicata alla Seconda Sinfonia di Schumann, composta nel dicembre del 1845 alla fine di un periodo travagliato segnato dalle prime tracce della malattia mentale, sull’onda dell’entusiasmo per l’ascolto della Sinfonia «Grande» di Schubert, con cui condivide la tonalità di do maggiore. Eseguita per la prima volta nel 1846 dall’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia diretta da Mendelssohn, si articola in quattro movimenti: un Allegro ma non troppo preceduto da un’introduzione Sostenuto assai, uno Scherzo, un Adagio espressivo e un Allegro molto vivace. SIR ANDREW DAVIS Dopo essere stato per 12 anni (dal 1988 al 2000) direttore musicale del Festival di Glyndebourne e per 11 (dal 1989 al 2000) direttore principale della BBC Symphony Orchestra, Sir Andrew Davis è dal settembre del 2000 direttore musicale della Lyric Opera di Chicago.
PRESENTAZIONE DEL LIBRO L€™ABC DEL BALLETTO DI MARINELLA GUATTERINI - 2 MAGGIO 2006 SALE APOLLINEE DEL TEATRO LA FENICE Martedì 2 maggio 2006 alle ore 18.00 le Sale Apollinee del Teatro La Fenice ospiteranno il terzo degli «Incontri con il libro» organizzati dalla Fondazione Teatro La Fenice in collaborazione con gli Amici della Fenice e del Teatro Malibran, dedicato questa volta alla danza. Oggetto della presentazione la nuova edizione riveduta e aggiornata del fortunato volume di Marinella Guatterini L’ABC del balletto, edito da Mondadori nel settembre 1998 e da tempo esaurito. All’incontro, condotto da Franco Bolletta, esperto di danza nonché consulente artistico per la danza del Teatro La Fenice, e da Paola Bruna, giornalista e critico de «Il Gazzettino», parteciperà anche la danzatrice Luciana Savignano, una delle maggiori interpreti italiane del balletto classico e novecentesco. Sarà presente l’autrice. Corredato da un ricco e vario apparato iconografico, l’agile ed accurato volume di Marinella Guatterini comprende una prima sezione di storia del balletto, dalle sue origini rinascimentali ad oggi, seguita da una seconda sezione analitica che introduce il lettore-spettatore a 20 capolavori - da Giselle al Lago dei cigni, da Romeo e Giulietta a Bolero e Sinfonia di Salmi - fra i più amati e rappresentati del repertorio fra Ottocento e Novecento, esaminati ciascuno secondo un approccio storico (la storia), tematico (il soggetto) e coreutico (la danza). Conclude il volume un glossario tecnico dei passi, figure e movimenti del balletto. Pagina dopo pagina, emerge la storia di un affascinante linguaggio del corpo che ha saputo mantenere le sue caratteristiche originarie ma si è costantemente trasformato grazie alla sapienza, all’estro e alla professionalità dei grandi maestri, a cui si deve la sua sopravvivenza sino ai giorni nostri e la sua proiezione nel futuro. Marinella Guatterini, critico di danza e balletto dal 1981, è docente di estetica della danza alla Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano dove, dal 1990, è responsabile delle attività del dipartimento di teatrodanza; dal 2004 tiene inoltre al Dams dell’Università di Bologna un corso di Metodologia della critica di danza per le lauree specialistiche. Ospite come maître de conférences all’Université Paris III-Sorbonne Nouvelle dal 1999, è consulente del Teatro alla Scala per i programmi di sala di balletto dal 1997. Ha curato mostre e rassegne ed è autrice di svariate pubblicazioni saggistiche e di testi sulla danza, tra cui due raccolte di conferenze e una collana in tre volumi sulla danza e la musica neoclassiche del Novecento. Collabora attualmente, in qualità di critico, con «Il sole 24 ore - Domenica», «Famiglia Cristiana» e «Ballettoggi».
DIE ZAUBERFLöTE Quinto appuntamento della Stagione Lirica del Teatro La Fenice, Die Zauberflöte di Wolfgang Amadeus Mozart, venerdì 21 aprile 2006 alle ore 19,00 Teatro La Fenice (repliche 22, 23, 26, 27, 28, 29, 30 aprile). Direttore Günter Neuhold; regia Jonathan Miller; scene e costumi Philip Prowse; interpreti principali: Matthias Hölle/Ethan Hershenfeld, Sarastro; Herbert Lippert /Juan Francisco Gattell Abre Tamino; Ethan Herschenfeld/Matthias Hoelle, Oratore; Clara Polito/Penelope Randall-Davis Königin der Nacht; Alex Esposito/Vito Priante, Papageno; Sofia Solovey, Papagena; Alexander Krawets /Mario Alves, Monostatos, Isabel Rey/Tatiana Lisnic, Pamina, sua figlia. Completano il cast: Luca Dall’Amico primo sacerdote e secondo armigero; Ladislav Elgr secondo sacerdote e primo armigero; Liesl Odenweller prima damigella; Alexandra Wilson seconda damigella; Victoria Massey terza damigella; solisti del Toelzer Knabenchor, tre fanciulli. Orchestra e Coro del Teatro La Fenice. Direttore del Coro Emanuela Di Pietro. Allestimento Opernhaus Zürich. Un produzione realizzata con il contributo di Consorzio Venezia Nuova. Nei teatri suburbani viennesi, a partire dagli anni Ottanta del Settecento fino ad Ottocento inoltrato, ebbe vasta fortuna un filone operistico in lingua tedesca denominato Zauberoper, imparentato alla commedia popolare viennese ma intriso di elementi magici ed effetti scenici spettacolari, ed imperniato su trame di derivazione fiabesca o folclorica, non di rado di struttura piuttosto disunita. La trama, il libretto e le circostanze dell’allestimento ascrivono a pieno titolo Die Zauberflöte di Mozart a questo filone. Da Die Entführung aus dem Serail (1782) il salisburghese non aveva mai abbandonato l’idea di cimentarsi ancora con un’opera tedesca: vi collaborò con Emanuel Schikaneder, uomo di varie attitudini – poeta, impresario, attore ma anche cantante (alla prima impersonò Papageno) – che dal 1789 dirigeva intelligentemente il Teatro auf der Wieden (quello stesso dove, nel 1805 e 1806, Beethoven avrebbe presentato le prime due Leonore) inscenandovi drammi di Shakespeare, Lessing, Goethe ed opere quali il Barbiere di Paisiello e la Cosa rara di Martin y Soler. Qui Die Zauberflöte esordì con grande successo il 30 settembre 1791. Nel libretto il disparato complesso delle fonti e degli ascendenti venne fuso da Schikaneder entro l’atmosfera magica ed irrazionale della fiaba, intessuta di sbalzi temporali e spaziali. Al complesso degli eventi Schikaneder aggiunse anche un piano di significazione allegorica, fitto di richiami alla ritualità ed ai temi della massoneria. A complicare la trama si mise poi lo stesso Mozart, se è vero, come pare, che alla sua volontà sia dovuto l’inatteso capovolgimento dei ruoli operato a metà dell’opera, con Sarastro che si svela «buono» e, di conseguenza, col ruolo della Regina della Notte che si capovolge in negativo. Con assoluto rigore drammaturgico Mozart seppe trovar spazio per la canzoncina popolare e per il corale bachiano, per l’opera seria e per quella buffa, per i modelli gluckiani e la musica massonica. L’ultima realizzazione veneziana si è svolta al PalaFenice nell’ottobre 1999.
LA CASA DEI MOSTRI IN SCENA AL TEATRO DELLE FONDAMENTA NUOVE La Fondazione Teatro La Fenice apre a bambini e loro familiari, martedì 18 aprile 2006 alle ore 15,30 presso il Teatro delle Fondamenta Nuove, la prova generale (sino ad esaurimento dei 200 posti disponibili, con un biglietto d´ingresso di 3€) dello spettacolo di teatro musicale per l´infanzia "La casa dei mostri" le cui musiche sono state composte dal veneziano Paolo Furlani su libretto della scrittrice Maria Vago. Lo spettacolo si avvale della regia e ideazione scenica di Elisabetta Brusa mentre le scene sono di Massimo Checchetto; ne è protagonista principale l´attrice-soprano Eugenia Amisano, maestro concertatore e direttore è il M° Giovanni Porcile, entrambi genovesi. La parte sonora è affidata a Renato Gatto (vocalista), Massimiliano Donninelli (saxofono), Luca Bonvini (trombone), Kiki Dellisanti (percussioni) e ad effetti elettronici pre-registrati prodotti dallo Studio MM&T di Milano: le diverse fonti sonore saranno nascoste al pubblico, che siederà su cuscini abitando la medesima "casa" popolata di mostri, e grazie al compositore e ingegnere del suono Davide Tiso, una volta catturate, saranno manipolate in tempo reale e distribuite su diffusori acustici disposti in tutto lo spazio teatrale generando un´inedita e affascinante alchimia sonora. La storia narra di una bambina, Livia, che esplorando la casa degli zii scopre un mondo domestico popolato di mostri simpaticamente lagnosi o dispettosi, da consolare o tenere abilmente a bada; mentre gli zii, adulti incapaci di ascolto e completamente "teledipendenti", di fronte al Mostro del televisore... (non riveliamo il finale!) Mercoledì 19 e giovedì 20 aprile 2006, alle ore 9.30 e alle ore 10,45 (rappresentazioni già esaurite), lo spettacolo verrà proposto a circa 1000 alunni di scuola primaria e d´infanzia provenienti anche dall´area provinciale, aderenti, con i loro insegnanti, al Progetto didattico ideato da Domenico Cardone "Paure e coraggio: l´arte di raccontare, raccontarsi e mettere in scena", che l´Area Formazione, Ricerca, Progetti innovativi della Fondazione Teatro La Fenice e gli Itinerari Educativi del Comune di Venezia hanno prodotto per l´Anno scolastico in corso integrandolo con altri due spettacoli (il mese scorso PierViolino e il lupo e, nel maggio prossimo, Il racconto del Flauto magico) e con un affollato Corso di Formazione metodologica tenutosi sia a Venezia che a Mestre dove, tra altri numerosi incontri tenuti da esperti interdisciplinari sul tema, lo stesso Cardone, i compositori Tiso e Furlani e il pedagogista Piero Tonegato hanno in particolare inteso fornire agli insegnanti di scuola d´infanzia, primaria e secondaria di 1 e 2 grado strumenti concettuali e operativi per introdurre gli allievi nelle potenzialità compositive offerte dai mezzi informatici, indirizzando la metodologia di approccio alle Nuove tecnologie verso esplorazioni e simulazioni di narrazione multimediale. In proposito, a cornice dello spettacolo, verranno esposte alcune "invenzioni sonore" visive e verbali realizzate nel 2003 da due scuole mestrine (T. Vecellio e Villa Medico) in occasione di quella che fu la prima assoluta di tale spettacolo, una galleria di personaggi fantastici e meravigliosi intitolata "MOSTRI IN MOSTRA"; inoltre, al termine dello spettacolo, seguirà per il giovane pubblico un giocoso disvelamento dei suoi effetti sonori "speciali" intitolato "VOCI MOSTRUOSE. Il computer come strumento musicale".