SABATO 24 FEBBRAIO E DOMENICA 25 FEBBRAIO DUE CONCERTI DELL€™ORCHESTRA DELLA FENICE DIRETTI DA CARLO TENAN
Il giovane direttore Carlo Tenan dirigerà sabato 24 febbraio 2007 alle ore 20,00 e domenica 25 alle ore 17,00 al Teatro La Fenice l’Orchestra del Teatro veneziano nell’esecuzione de le Matinées musicales op. 24 di Benjamin Britten tratte da brani di Gioachino Rossini, il recentemente riscoperto Concerto per fagotto e orchestra dello stesso Rossini (solista Roberto Giaccaglia) e la Quarta Sinfonia op. 60 di Ludwig van Beethoven. Il due concerti sono inseriti nell’ambito dei tre progetti che la Fenice rivolge quest’anno al territorio: «La Fenice per la Città », riservato ai residenti nel Comune di Venezia; «La Fenice per la Provincia», riservato ai residenti nella Provincia; e «Giovani a Teatro», tre progetti organizzati rispettivamente in collaborazione con le Municipalità del Comune di Venezia, gli Uffici Relazioni con il Pubblico della Provincia di Venezia e la Fondazione di Venezia. Biografia Carlo Tenan nasce in Italia nel 1969. Diplomato in oboe, pianoforte e direzione d’orchestra si è perfezionato in seguito con Hans Elhorst (oboe), Franco Scala (pianoforte) e Claudio Scannavini (composizione). Nel 1989 vince il concorso per primo oboe al Teatro Comunale di Bologna e per alcuni anni, sempre come oboista, collabora con la Filarmonica della Scala di Milano. Contemporaneamente, si dedica alla direzione d’orchestra dirigendo l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, I Virtuosi Italiani, l’Orchestra da camera di Padova e del Veneto, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, l’Orchestra d’archi della Filarmonica Toscanini, l’Orchestra Sinfonica del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Collabora come assistente, alla preparazione di alcune produzioni dirette da Mtislav Rostropovitsch e Lorin Maazel . La collaborazione con la Filarmonica Toscanini, risale al 2002 quando - unico italiano tra i finalisti del primo concorso internazionale per direttori d’orchestra “Maazel/Vilar†- alle semifinali tenutesi al Royal College di Londra è notato da Lorin Maazel. Per quanto riguarda il repertorio operistico, Tenan ha diretto “Il ratto dal serraglio†“Il flauto magico†e â€Don Giovanni†Nel corso delle stagioni 2004/2005 e 2005/2006 ha diretto tra le altre l’Orchestra del Teatro Donizetti di Bergamo, l’Orchestra e il Coro del Teatro Comunale di Bologna, l’Orchestra Verdi di Milano, l’Orchestra di Santa Cecilia.
MéLI-MéLO II DELLA COMPAGNIA CHICOS MAMBO AL TEATRO MALIBRAN PER CARNEVALE
Per il Carnevale 2007, La compagnia Chicos Mambo proporrà (il 15, 16, 17, 18 e 20 febbraio 2007 al Teatro Malibran) il suo ultimo spettacolo, Méli-Mélo II (le retour). Regia e coreografia di Philippe Lafeuille, costumi di Ramón Ivars, luci di Dominique Mabileau. Cinque rappresentazioni al Teatro Malibran dal 15 al 20 febbraio 2007. Dopo alcuni anni d’assenza dalle scene internazionali, la compagnia ispano-francese Chicos Mambo diretta dal danzatore e coreografo Philippe Lafeuille si ripresenta al grande pubblico con Méli-Mélo II (le retour) (sottotitolo: La danse dans tous ses états) che rilancia la felice formula di Méli-Mélo, del 1998. Nella migliore tradizione del cabaret trasformista, quattro soli danzatori interpreteranno, a ritmo indiavolato, una moltitudine infinita di personaggi diversi, tratti dall’intero arco della storia della danza. Esilaranti parodie del Lago dei cigni, del repertorio contemporaneo, della danza di corte o del pattinaggio artistico e perfino di Esther Williams o della Sirenetta formeranno uno spettacolo di livello tecnico e scatenata fantasia inventiva. Per i dettagli si veda il file pdf allegato.
OLA RUDNER DIRIGE MUSICHE DI BERIO, MAHLER E BRAHMS
Settimo appuntamento con la Stagione sinfonica 2006-2007 «Incontri» sabato 27 gennaio 2007 alle ore 20.00 (turno S) e domenica 28 alle ore 17.00 (turno U) al Teatro La Fenice. Il direttore svedese Ola Rudner, già applaudito a Venezia nell’aprile scorso, dirigerà l’Orchestra del Teatro La Fenice in un programma di grande continuità espressiva che prevede nella prima parte Requies per orchestra di Luciano Berio (scritto nel 1983 in memoria di Cathy Berberian) e l’Adagio della Sinfonia n. 10 in fa diesis maggiore di Gustav Mahler (unico movimento compiuto dell’ultimo grande lavoro sinfonico mahleriano) seguiti nella seconda parte dalla Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 73 di Johannes Brahms, prima tappa del ciclo completo delle quattro sinfonie del compositore amburghese che l’Orchestra della Fenice proporrà nel corso della stagione. Il concerto di domenica 28 è compreso nei tre progetti che la Fenice rivolge quest’anno al territorio (organizzati rispettivamente in collaborazione con le Municipalità del Comune di Venezia, gli Uffici Relazioni con il Pubblico della Provincia di Venezia e la Fondazione di Venezia): «La Fenice per la Città », riservato ai residenti nel Comune di Venezia; «La Fenice per la Provincia», riservato ai residenti nella Provincia; e «Giovani a Teatro». Luciano Berio iniziò a scrivere Requies nel 1983, all’indomani della scomparsa della prima moglie, il soprano Cathy Berberian, interprete e dedicataria negli anni precedenti di capolavori quali Sequenza per voce sola, Folk Songs e Recital I. Anche in Requies la vocalità della Berberian è ingrediente costitutivo, anche se ‘in assenza’: l’orchestra riverbera una linea melodica, «ma solo come un’ombra può descrivere un oggetto e un’eco può descrivere un suono». Non vi è melodia compiuta, ma solo allusione a una melodia attraverso un sottile gioco di risonanze strumentali, immerso in una sonorità morbida e avvolgente, quasi mahleriana. Nell’estate del 1910, durante le consuete vacanze a Dobbiaco, Mahler iniziò la composizione della sua decima e ultima sinfonia, che concepì in cinque movimenti: un Adagio iniziale, un primo Scherzo, un Intermezzo, un secondo Scherzo e un Finale. Una serie di impegni e circostanze familiari gli impedirono però di concludere la composizione prima dell’autunno, quando ricominciò a pieno ritmo l’attività di direttore d’orchestra. Mahler morì di setticemia all’inizio del 1911, lasciando solo il primo movimento compiutamente orchestrato, e gli altri quattro allo stato di abbozzo. Una sorta di libero recitativo delle viole seguito da due blocchi tematici, uno lirico e uno ironico, costituisce il materiale generatore dell’intero Adagio, una meditazione malinconica e notturna interrotta poco prima della fine da un pauroso accordo dissonante che si scioglie in una lunga catartica coda. Dopo la lunga e tormentata elaborazione della Prima Sinfonia, compiuta solo nel 1876 dopo 15 anni di gestazione, Brahms compose speditamente la Seconda, eseguita a Vienna il 30 dicembre 1877. «Una raccolta di valzer», «gaia e piacevole» e insieme «malinconica da non potersi sopportare» la definì scherzosamente lo stesso compositore, per sottolineare lo scioglimento del nodo creativo nei confronti della tradizione beethoveniana e il rinnovamento dall’interno della forma sinfonica grazie allo smussamento dei contrasti drammatici e all’affermazione di un mondo musicale intimo ed affettuoso in cui circolano liberamente il Lied, la variazione, la danza, la serenata e le più squisite idee cameristiche. OLA RUDNER Direttore svedese, dopo aver iniziato una bril¬lante carriera come violinista solista e come primo violino di importanti formazioni austriache, ha fondato nel 1995 la Philharmonia Wien ed è stato dal 2001 al 2003 direttore principale della Tasma¬nian Symphony Orchestra in Australia. Dal 2003 è direttore stabile dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, con cui conduce un’intensa attività con¬certistica. Ospite di istituzioni sinfoniche quali la BBC Symphony Orchestra, l’Orchestra Sinfonica della RAI di Torino e la Radio-Sinfonieorchester di Stoccarda, è an¬che apprezzato direttore lirico, attivo da tempo alla Volksoper di Vienna oltre che nei maggiori teatri scandinavi, australiani ed italiani.
IBM E FENICE BANDISCONO UN CONCORSO NAZIONALE PER STUDENTI DI LICEI ARTISTICI, ISTITUTI D€™ARTE, ACCADEMIE DI BELLE ARTI E FACOLTÀ DI ARCHITETTURA
La Fondazione IBM Italia, in collaborazione con la Fondazione Teatro La Fenice di Venezia e con IBM Italia, bandisce il concorso nazionale “Tutti all’Opera - In Rete con la Feniceâ€. Il concorso, aperto agli studenti del 4° e 5° anno dei Licei Artistici e degli Istituti d’Arte e a tutti gli studenti delle Accademie di Belle Arti e delle Facoltà di Architettura presenti nel nostro Paese, è finalizzato alla realizzazione di un prodotto multimediale interattivo, ispirato all’opera lirica “Il barbiere di Siviglia†di Gioacchino Rossini. L’iniziativa prende spunto da Digital Sipario, una soluzione tecnologica messa a punto da IBM che raccoglie sul sito internet www.digitalsipario.it i video delle rappresentazioni più significative del teatro veneziano, arricchite di documentazione e contenuti collaterali (filmati, immagini, documenti, recensioni, spartiti musicali) provenienti dall’Archivio Storico della Fenice. Il Concorso vuole favorire proficue interazioni tra un teatro lirico di grande prestigio, come il Gran Teatro La Fenice, e i Licei Artistici, gli Istituti d’Arte, le Accademie di Belle Arti e le Facoltà di Architettura italiani. Inoltre, questa iniziativa si propone di stimolare le interpretazioni dell’opera lirica nei linguaggi più moderni e creativi, quali cartoni animati, videoclip, banner in flash, storyboard animati, con lo scopo di creare prodotti di comunicazione, di entertainment e di apprendimento destinati a pubblici differenziati. I lavori premiati saranno pubblicati su www.digitalsipario.it e potranno arricchire ulteriormente il sito di risorse preziose, in grado di contribuire allo sviluppo della cultura musicale del Paese. Le norme di partecipazione al concorso, che non ha alcuna finalità commerciale, sono regolate dal Bando, disponibile sul sito internet www.tuttiallopera.org. Il termine per la presentazione dei prodotti realizzati è fissato per le ore 18.00 del giorno 15 maggio 2007. Gli elaborati pervenuti entro tale data saranno valutati da un’apposita giuria e premiati con un montepremi del valore complessivo di oltre 20.000 euro, costituito da contributi in denaro e premi in materiale informatico. In allegato in Bando del Concorso in formato pdf. Fondazione IBM Italia Ufficio Stampa Stefano Mazzotti [email protected] 06.59660743 – 06.6793970 Fondazione Teatro La Fenice di Venezia Ufficio Stampa Barbara Montagner [email protected]
IL CROCIATO IN EGITTO DI GIACOMO MEYERBEER INAUGURA LA STAGIONE 2007 DEL TEATRO LA FENICE DI VENEZIA
La prima rappresentazione scenica in tempi moderni de Il crociato in Egitto, melodramma eroico in due atti di Giacomo Meyerbeer su libretto di Gaetano Rossi, programmata per la scorsa stagione ma posticipata al 2007 a causa dei tagli al Fondo Unico per lo Spettacolo, inaugurerà domenica 14 gennaio 2007 alle ore 19.00 la Stagione lirica 2007 del Teatro La Fenice. Sei repliche, il 16, 17, 18 e 19 gennaio alle ore 19.00, il 20 e il 21 alle 15.30, in abbonamento nella Stagione lirica e balletto 2005-2006 (turno A il 14 gennaio , turno B il 21, turno C il 20, turno D il 17 e turno E il 19). Principale lavoro italiano del futuro autore di Le prophète e Les Huguenots, Il crociato in Egitto andò in scena per la prima volta proprio al Teatro la Fenice nel 1824. L’allestimento (regia, scene e costumi) sarà firmato da Pier Luigi Pizzi; l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice saranno diretti dal maestro francese Emmanuel Villaume, che ben potrà illuminare il caratteri di grand-opéra ante litteram della partitura. Interpreti delle due compagnie saranno Patrizia Ciofi e Mariola Cantarero nel ruolo della principessa musulmana Palmide; Marco Vinco e Federico Sacchi in quello di suo padre, il sultano Aladino; Laura Polverelli e Tiziana Carraro in quello di Felicia, nobile cristiana; Fernando Portari e Ricardo Bernal in quello di Adriano di Monfort, gran maestro dell’Ordine dei cavalieri di Rodi; Iorio Zennaro in quello di Osmino e Silvia Pasini in quello di Alma. Il ruolo di Armando d’Orville, il crociato, scritto a Venezia per il castrato Giovanni Battista Velluti ma dalla ripresa parigina del 1825 (quando fu cantato da Giuditta Pasta) riscritto per voce femminile en travesti, sarà in questa produzione sostenuto dai controtenori Michael Maniaci e Florin Cezar Ouatu, secondo la versione originale. Prima di legare indissolubilmente il proprio nome al più sontuoso dei generi operistici ottocenteschi, il grand-opéra parigino, con titoli di capitale importanza fra i quali Robert le diable (1831), Les huguenots (1836) e Le prophète (1849), Jakob Liebmann Beer – rinominatosi dal 1810 Giacomo Meyerbeer unificando i cognomi paterno e materno (Meyer) per volontà testamentaria del nonno – aveva sviluppato la propria carriera operistica in Italia, affermandosi fra il 1817 ed il 1825 sulle scene di alcuni fra i più importanti teatri musicali italiani, in collaborazione con due fra i maggiori librettisti della penisola: Felice Romani e Gaetano Rossi. Fra i titoli di questa produzione si ricordano l’opera semiseria Margherita d’Anjou (1820) e la successiva opera seria L’esule di Granata (1822), ambedue presentate al pubblico del Teatro alla Scala di Milano, ma soprattutto il melodramma eroico Il crociato in Egitto, che esordì con grande successo il 7 marzo 1824 a Venezia al Teatro La Fenice. Il progetto del Crociato in Egitto, compiuto con l’esperto librettista del teatro veneziano Gaetano Rossi, si fondava sulla falsariga di Semiramide, il capolavoro di Rossini presentato alla Fenice l’anno precedente (nel febbraio 1823). L’operazione andò pienamente a segno: Il crociato in Egitto ottenne un clamoroso successo, foriero di numerose repliche e riprese fino agli anni sessanta dell’Ottocento. Decisivo per la carriera di Meyerbeer fu soprattutto l’allestimento del 1825 al Théâtre des Italiens di Parigi, avvenuto grazie all’intercessione di Gioachino Rossini, che gli avrebbe aperto la strada verso la conquista dell’ambita capitale francese. Nei suoi aspetti stilistici e drammaturgici Il crociato in Egitto si propone come un’opera storicamente anticipatrice, presentando taluni tratti decisivi del futuro ‘grand-operista’ per definizione (quale sarebbe divenuto Meyerbeer nella memoria collettiva europea) quali l’inclinazione alla monumentale grandiosità , attinta con le cospicue dimensioni dell’opera ma anche con un impiego massiccio del coro (non altrettanto comune nell’opera italiana) e con l’impiego di musiche di scena che assumono carattere emblematico delle polarità in conflitto nella trama (memorabile nel finale primo lo scontro, musicale e scenico, fra due bande). ‘Grand-operistico’ ante litteram è anche, nella vicenda, l’intreccio tematico del destino individuale con un conflitto storico e pubblico, che ne Il crociato in Egitto risulta per di più già declinato nella forma del conflitto religioso, destinata a caratterizzare fortemente il maturo grand-opéra. L’ultima messa in scena veneziana risale al 1835.
4.390.000 SPETTATORI PER IL CONCERTO DI CAPODANNO ALLA FENICE
Il Concerto di Capodanno della Fenice trasmesso ieri in diretta da Rai Uno ha ottenuto secondo i dati Auditel 4.390.000 spettatori con uno share di 29,17%, confermandosi uno degli spettacoli più visti di tutto il Capodanno 2007 e il concerto di musica classica più visto in televisione. L’anno scorso lo share era stato del 31,2%, mentre nel 2005 era stato del 28,2%, il Concerto di Capodanno alla Fenice si conferma, quindi, l’appuntamento capace di ottenere il più alto gradimento da parte del pubblico televisivo. Secondo i dati Auditel il Concerto di Vienna, trasmesso dopo quello della Fenice, ha avuto 2.860.000 spettatori con uno share di 19,25%. Soddisfazione è stata espressa da parte del Sovrintendente della Fenice Giampaolo Vianello: “Ringrazio la Rai, tutti i lavoratori della Fenice, i solisti e tutti quanti hanno contribuito alla riuscita del nostro concerto. Un particolare ringraziamento al Direttore Kazushi Ono che ha sostituito il maestro Yuri Temirkanov e si è perfettamente immedesimato nell’atmosfera e nel programma.â€
IL DVD DEL CONCERTO DI CAPODANNO ALLA FENICE DIRETTO DA GEORGES PRêTRE IN VENDITA CON IL SOLE 24 ORE
Il DVD del Concerto di Capodanno alla Fenice diretto da Georges Prêtre in vendita con il Sole 24 Ore. Iniziativa a favore di Telethon in collaborazione con Teatro La Fenice/Rai Uno/Rai Trade Venezia, 13 dicembre 2006 Le emozioni del Concerto di Capodanno diretto dal grande Maestro francese Georges Prêtre al Teatro La Fenice di Venezia diventano un¹originale occasione per sostenere Telethon. Questo il senso dell¹iniziativa che Il Sole 24 ORE, in collaborazione con il Teatro La Fenice, la sua controllata Fest, Rai Uno e Rai Trade, propone quest’anno per Natale ai suoi lettori: a partire dal 16 dicembre sarà infatti in edicola per un mese con il quotidiano, al prezzo di 12,90 Euro, il DVD del concerto e per ogni copia acquistata Il Sole 24 ORE devolverà un Euro a Telethon. Il DVD, che propone il concerto eseguito a Capodanno 2005 dall’Orchestra e coro del Teatro La Fenice di Venezia diretti da un grande Direttore d¹orchestra di fama internazionale, sarà accompagnato da un fascicolo di 16 pagine con la storia del teatro veneziano e un¹introduzione dei brani interpretati, il tutto corredato dalle preziose immagini della Fenice e degli interpreti. Con il Concerto di Capodanno di Venezia rilanciato dal Gran Teatro La Fenice e Rai Uno, il DVD de Il Sole 24 ORE propone un omaggio alla musica di casa nostra e al melodramma, una ricca antologia di musica italiana dell¹Ottocento e Novecento, da Rossini a Nino Rota, da Verdi a Respighi, da Puccini a Mascagni. Rai Uno propone anche quest’anno in diretta il Concerto di Capodanno alla Fenice l¹uno gennaio prossimo, direttore il maestro Yuri Temirkanov, uno dei massimi esponenti della scena internazionale.
GIAMPAOLO BISANTI DIRIGE ROSSINI, MERCADANTE E SCHUBERT ALLA FENICE
Giampaolo Bisanti dirige Rossini, Mercadante e Schubert alla Fenice Il giovane direttore Gianpaolo Bisanti condurrà l’Orchestra della Fenice venerdì 15 dicembre 2006 alle ore 18.00 e sabato 16 alle ore 20.00 in un programma dedicato a capolavori giovanili di Rossini, Mercadante e Schubert, con la partecipazione in veste solistica di Angelo Moretti, primo flauto dell’orchestra del teatro veneziano. Il concerto si aprirà con la Sinfonia dell’Italiana in Algeri, opera composta nel 1813 dal ventunenne Rossini per il Teatro San Benedetto di Venezia, proseguirà con il Concerto per flauto e archi in mi minore op. 57 di Saverio Mercadante, composto nel 1819 a ventiquattro anni per un’accademia al Conservatorio di Napoli, e si concluderà con la Sinfonia n. 3 in re maggiore D 200 composta dal diciottenne Franz Schubert nel 1815. Il concerto di venerdì è dedicato al Rotary Club Venezia Mestre e al Lions Club Mestre Host, quello di sabato si svolge nell’ambito del Progetto “La Fenice per la città â€, promosso in collaborazione con le Municipalità del Comune di Venezia e rivolto ai residenti nel comune, nell’iniziativa La Fenice per la Provincia, rivolta ai residenti nella Provincia. GIAMPAOLO BISANTI Nato a Milano nel 1972, ha studiato clarinetto, presso il Conservatorio Giuseppe Verdi, diplomandosi nel 1997. Vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali (Mitropoulos di Atene 1998, Franco Capuana di Roma 1999, Budapest 2002), ha diretto in Italia, Giappone, Francia, Ungheria, Svizzera, Albania, Sud America e Grecia esibendosi in numerosi teatri e in sale da concerto quali il Megaron Concert Hall di Atene, la Alti Hall di Kyoto, il Palais de l’Europe di Menton, la Musikhalle di Basilea e la Sala Verdi del Conservatorio di Milano. Direttore principale dell’Orchestra Mozart di Milano dal 1995, nel 2004 è stato nominato direttore principale e nel 2005 direttore artistico dell’Orchestra Filarmonia Veneta di Treviso. ANGELO MORETTI Nato a Roma, si è diplomato presso il conservatorio della sua città sotto la guida di A. Longo. In seguito si è perfezionato con Conrad Klemm ed è stato per due anni primo flauto ai corsi tenuti da Franco Ferrara all’Accademia di S. Cecilia di Roma, dal 1980 è primo flauto al Teatro La Fenice di Venezia dove si è esibito più volte anche in veste di solista. E’ stato docente di ruolo della classe di flauto presso i conservatori di Castelfranco Veneto e di Venezia. Collabora da vent’anni con i Solisti Veneti diretti da Claudio Scimone e con i Virtuosi di Mosca diretti da Vladimir Spivakov. Scritta in meno di un mese e rappresentata per la prima volta al Teatro San Benedetto di Venezia il 22 maggio 1813, L’italiana in Algeri fu uno dei più grandi successi operistici del giovane Rossini. La Sinfonia, articolata in un breve Andante introduttivo e uno scintillante Allegro, riflette il momento di particolare vena del musicista pesarese e può essere accostata, per ricchezza d’ispirazione, a quella del Barbiere di Siviglia. Pur non legandola direttamente all’azione, Rossini seppe instillarvi tutta la sua prorompente vis comica pervenendo a risultati autenticamente umoristici mediante il solo gioco formale. Il Concerto in mi minore per flauto e orchestra di Saverio Mercadante, noto e applaudito operista dell’Ottocento melodrammatico italiano ma autore anche di musica non teatrale, sacra e strumentale, è un lavoro di grande maestria tecnica, riferibile alle tipiche connotazioni del concerto solistico «brillante» in auge tra la fine del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento. Articolato in tre movimenti, un vigoroso Allegro, un Largo di tersa cantabilità e un Rondò russo basato su un pittoresco ritmo di danza popolare, esige dal solista doti di grande virtuosismo strumentale. Composta in meno di due mesi nella primavera del 1815 e rimasta forse ineseguita fino al 1881, la Terza Sinfonia di Schubert si pone sotto il segno di una scorrevole freschezza, nella slanciata vivacità del primo tempo come nel giocoso umorismo del finale, non immemore di moduli «italiani», col suo andamento quasi di tarantella. Nella grazia dell’Allegretto, dalla semplice articolazione tripartita, si colgono presagi della musica per Rosamunde. Nel Minuetto si definisce il consueto contrasto tra il piglio robusto della prima parte e la cantabilità viennese del Trio.