Apollo et Hyacinthus è considerato il primo lavoro operistico di un Mozart appena undicenne. Si tratta di un breve dramma mitologico composto di cinque arie, due duetti, un terzetto e un coro, il tutto collegato da recitativi. Il libretto, del monaco benedettino Rufinus Widl, si ispira e rielabora la vicenda amorosa di Apollo e Giacinto raccontata nelle Metamorfosi da Ovidio (30/162-219). Il 13 maggio 1767 andò in scena negli intervalli della tragedia Clementia Croesi dello stesso Wild; i cantanti erano i suoi allievi del ginnasio di Salisburgo, il che spiega l’uso del latino per il testo. Nonostante le dimensioni ridotte e lo status non professionale dei suoi giovani primi interpreti, esso mostra con quanta precocità il compositore in erba fosse giunto a padroneggiare le ultime tecniche operistiche del Settecento.
nuovo allestimento Fondazione Teatro La Fenice
in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Venezia
prima rappresentazione assoluta
Salisburgo, Università dei Benedettini, 13 maggio 1767
Orchestra del Teatro La Fenice
direttore Andrea Marchiol
regia Cecilia Ligorio
scene, costumi e luci Accademia di Belle Arti di Venezia
Oebalus Krystian Adam
Melia Barbara Massaro
Hyacinthus Kangmin Justin Kim
Apollo Raffaele Pe
Zephyrus Danilo Pastore
Duo sacrificuli Apollinis
Enzo Borghetti
Emanuele Pedrini
in lingua originale con sopratitoli in italiano