Otello di Giuseppe Verdi torna sul palcoscenico del Teatro La Fenice, nell’autorevole direzione
musicale di Myung-Whun Chung.
L’interesse di Verdi per il teatro shakespeariano risaliva agli anni di studio a Milano, e fu sempre una costante nei suoi pensieri di drammaturgo in musica. Ma non avrebbe osato avvicinarsi a Othello senza la forte sollecitazione venutagli dallo scrittore e compositore Arrigo Boito che, dopo gli inizi da ribelle scapigliato in aperta contestazione del mondo operistico italiano di allora e del suo principale rappresentante (Ode saffica, 1864), si era convinto della grandezza di Verdi.
Direttore: Myung-Whun Chung
Regia: Francesco Micheli
Scene: Edoardo Sanchi
Costumi: Silvia Aymonino
Otello: Marco Berti
Desdemona: Carmela Remigio
Jago: Dalibor Jenis
Cassio: Matteo Mezzaro
Roderigo: Antonello Ceron
Lodovico: Mattia Denti
Montano: Matteo Ferrara
Emilia: Elisabetta Martorana
Un araldo
Carlo Agostini (22, 30/3, 7/4)
Nicola Nalesso (26/3, 4/4)
Con sopratitoli in italiano e in inglese
Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
Maestro del Coro: Claudio Marino Moretti
Piccoli Cantori Veneziani
Maestro del Coro: Diana D’Alessio
mimi
Gianmaria Bissacco, Francesco Mandich, Chiara Pauluzzi, Tomaso Santinon
Allestimento Fondazione Teatro La Fenice in collaborazione con Fondazione Arena di Verona
Durata complessiva 2 pre e 45 minuti
prima parte: un’ora e 10 minuti
intervallo: 25 minuti
seconda parte: un’ora e 10 minuti
Il riavvicinamento fra i due artisti fu propiziato dall’editore Giulio Ricordi, che si stava adoperando con tutte le sue forze per far recedere il bussetano dal proposito di ritirarsi dalle scena, manifestato dopo Aida. Nel 1880 Boito stese un progetto che catturò l’attenzione di Verdi, poi, dopo la collaborazione prestata per la revisione del Boccanegra nel 1881, le discussioni shakespeariane ripresero a partire dal maggio successivo, e si protrassero sinché tutto il libretto non fu pronto, salvo una pausa dovuta alla preparazione della versione in quattro atti del Don Carlo nel 1884. Verdi iniziò a comporre nel marzo di quell’anno, e completò la partitura negli ultimi giorni del 1886.