che per compiacere le richieste di un pubblico e di una critica diventati sempre più esigenti dopo i successi di Manon e Hérodiade, Werther è forse il capolavoro di Jules Massenet, sicuramente la sua partitura meno ‘convenzionale’ e meno costretta entro schemi rigidi e prefissati.
L’ardua impresa di tradurre musicalmente le angosce del personaggio di Goethe, divenuto paradigma di certo spleen esistenziale già all’epoca di Massenet, spinsero il compositore a cercare un linguaggio sonoro estremamente nuancée, il più vicino possibile alle inflessioni e alle sfumature della lingua parlata.
Il compositore, del resto, conobbe il testo di Goethe attraverso una traduzione francese ed è probabile che le sonorità morbide e arrotondate della sua lingua madre abbiano in qualche modo addolcito il suo approccio a Die Leiden des jungen Werther. Anche da ciò dipende forse il parziale ‘tradimento’ del compositore francese, più volte rimproverato dalla critica, nei confronti della cruda e disperata analisi introspettiva del romanzo di Goethe, vessillo di quel movimento romantico dello Sturm und Drang che dilagherà in tutta Europa. Per il libretto Massenet e l’editore Hartmann si rivolsero a Paul Milliet, affiancato dal fido Edouard Blau.
Direttore: Guillaume Tourniaire
Regia: Rosetta Cucchi
Scene: Tiziano Santi
Costumi: Claudia Pernigotti
Luci: Daniele Naldi
Werther: Piero Pretti
Charlotte: Sonia Ganassi
Albert: Simon Schnorr
Le Bailli: Armando Gabba
Schmidt: Cristian Collia
Johann: William Corrò
Sophie: Pauline Rouillard
Brühlmann
Safa Korkmaz (25, 29/1, 2/2)
Salvatore Scribano (27, 31/1)
Käthchen
Simona Forni (25, 29/1, 2/2)
Paola Rossi (27, 31/1)
Gli altri figli del borgomastro: solisti del Kolbe Children’s Choir
Maestro del Coro: Claudio Marino Moretti
Kolbe Children’s Choir
maestro del Coro: Alessandro Toffolo
Hans: Tommaso Dall’Ava; Gretel: Elisa Casadei; Karl: Umberto Lisiola;
Clara: Chiara Cattelan; Max: Matteo Crudu; Fritz: Marco Cattelan;
Gli Amici: Anastasia Bregantin, Alessandra Mauro, Anna Scarpa, Marta Susanetti
Allestimento Teatro Comunale di Bologna
Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
Venerdì 25 gennaio 2019
in diretta su
Non poche sono le libertà, sicuramente decise d’intesa con il compositore, prese nei confronti dell’originale di Goethe, le più importanti delle quali riguardano il personaggio di Charlotte. Costei nell’opera ama consciamente Werther, ed è lacerata tra il desiderio di lui e i suoi doveri di sposa.
Secondo alcuni ciò dovrebbe accrescere l’interesse del personaggio; in realtà ha l’imperdonabile torto di sottrarre al protagonista parte di quell’agghiacciante e siderale solitudine esistenziale che lo circonda e attanaglia senza via d’uscita. Anche il finale, desolatamente disperato in Goethe, con l’affannosa corsa di Charlotte al capezzale di Werther morente, voluta dai pietosi librettisti, ha rischiato di trasformarsi (se non fosse stato per la ‘desolata’ musica di Massenet) in un banale finale d’opera simile a tanti altri.