La serva padrona debuttò nel 1733 al Teatro San Bartolomeo di Napoli come una coppia di intermezzi fra i tre atti del Prigionier superbo, un’opera seria dello stesso Pergolesi. La lieve trama utilizza due personaggi comici di lungo corso: il ricco Uberto (basso) è un maturo scapolo che vive da solo con la sua sfrontata cameriera Serpina (soprano) e col servitore Vespone (ruolo muto). Dopo una serie di intrighi e accesi contrasti ritratti in cinque arie e due duetti, Uberto acconsente infine a sposare Serpina. Fondandosi su analoghi lavori precedenti di Albinoni e di Hasse, Pergolesi e il suo librettista Gennarantonio Federico crearono un capolavoro in miniatura, un sempreverde che trionfa ancor oggi in tutti i teatri operistici del mondo.
primo violino concertatore Enrico Parizzi
regia Francesco Bellotto
scene Massimo Checchetto
costumi Carlos Tieppo
light designer Fabio Barettin
Serpina
Lika Bi
Raffaella Polino (14/2)
Uberto Stepan Polishchuk
Vespone Marco Ferraro
Berti Marlon Zighi Orbi
Leandro Lahire Tortora
La Simona Simona Gatto
Lou Ping Bai Jin
Orchestra barocca del Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia
clavicembalo Mizuho Furukubo
con sopratitoli in italiano
nuovo allestimento Teatro La Fenice
in collaborazione con Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia
La durata complessiva è di 1 ora e 30 minuti senza intervallo