Ormai da alcuni anni la Camera di Commercio di Venezia guarda con particolare attenzione e sostiene la cosiddetta Economia della Cultura: il settore delle attività culturali e creative riveste un peso sempre più significativo, anche da un punto di vista strettamente economico, in ambito provinciale, basti pensare che è costituito da un insieme di quasi 14mila tra sedi d’impresa e unità locali e circa 33mila addetti, rispettivamente l’8 e l’11 per cento del totale del Veneziano. I dati sono desunti da una recente ricerca commissionata dall’Ente camerale al Laboratorio di Management delle Arti e della Cultura dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che arriva a stimare in due miliardi di euro il valore aggiunto complessivo prodotto dalla Cultura a Venezia.
Investire sulle attività culturali, dunque, tanto più in questo frangete di crisi, “paga”, soprattutto se si tratta di Cultura con la “C” maiuscola, in grado di generare ricadute anche economiche importanti, com’è il caso del Teatro La Fenice.
La Camera di Commercio veneziana anche lo scorso anno ha destinato un contributo economico importante per sostenere le attività de “La Fenice” e, nell’ambito della sempre più puntuale opera di monitoraggio sulle ricadute prodotte dalle proprie risorse riversate sul territorio, ha promosso e finanziato questo studio sulla valutazione dell’impatto economico sul territorio provinciale generato dal celebre teatro e dalle sue attività culturali, realizzato con estrema accuratezza e precisione dall’ufficio Studi e Analisi di VELA Spa: un’analoga ricerca, ad esempio, viene realizzata già da diversi anni per calcolare l’indotto di Venicemarathon.
Ebbene, i risultati sono di rilievo assoluto e per certi versi anche sorprendenti nella loro dimensione. La Fenice non è solo un luogo simbolo della Città, ma rappresenta un eccezionale volano economico per parecchi settori, non soltanto quello turistico, con numeri record: 69 milioni di euro in termini di spesa attribuibile, 256 euro per ogni fruitore (visitatore o spettatore del Teatro); 50 milioni di euro in termini di impatto complessivo (183 euro per ogni fruitore); 12 milioni di euro in termini di impatto fiscale; quasi mille unità di lavoro come stima dell’impatto occupazionale. Parliamo del 2,5 per cento del valore aggiunto espresso dall’intero comparto Cultura e Creatività, e il 3 per cento di tutto il fatturato turistico di Venezia.
E, altro aspetto significativo, questi dati determinano un moltiplicatore di ricchezza di 0,72 in rapporto alla spesa attribuibile e di 2,9 rispetto al finanziamento pubblico erogato, per un ritorno diretto sui contributi concessi di 70 centesimi per ogni euro versato. Il tutto senza contare gli effetti intangibili e incalcolabili generati sul tessuto urbano, a cominciare dai benefici in termini d’immagine per la Città.
Questi risultati non fanno che confermare e rafforzare la bontà della scelta della Camera di Commercio veneziana di sostenere il Teatro, così come la qualità eccelsa delle attività culturali programmate e realizzate dalla Fondazione, perché è chiaro che questo straordinario processo produttivo innescato da “La Fenice” è direttamente proporzionale anche all’altissimo livello e alla varietà dell’offerta proposta al pubblico.
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