La prima assoluta della Traviata alla Fenice fu un successo
bisogna ristabilire una verità storica
«La prima assoluta della Traviata alla Fenice fu un successo, è una battaglia che da tempo combatto per ristabilire una verità storica a fronte di un falso che continua ad essere perpetuato: spero che l’opportunità mediatica offerta dall’inaugurazione della stagione 2014 del Teatro alla Scala possa servire a ristabilire la verità».
Lo afferma, in una nota, Cristiano Chiarot, Sovrintendente della Fenice di Venezia, il Teatro che commissionò l’opera a Giuseppe Verdi e nel quale andò in scena il 6 marzo del 1853.
La traviata, come scrisse il critico Tommaso Locatelli sulla «Gazzetta Privilegiata di Venezia» all’indomani della prima, “fu più volte applaudita a scena aperta”; alla terza recita, l’ultima con Verdi presente a Venezia, il Maestro fu acclamato più volte al proscenio.
Le nove recite previste per il titolo andarono tutte regolarmente in scena, se fosse stato un insuccesso – spiega ancora Chiarot – l’opera sarebbe stata tolta dal cartellone e sostituita. L’incasso della prima di Traviata fu di 3.489,90 lire, la media di incasso delle nove recite 1.450 lire, contro una media a recita di stagione di 650 lire. Questa è la storia. Poi è vero che Verdi scrisse il celebre telegramma a Ricordi: “Fiasco”, ma si riferiva alla messa in scena e non al buon esito avuto dalla sua opera presso il pubblico. A Verdi non piaceva la protagonista, Fanny Salvini-Donatelli, che ebbe comunque un grande consenso dagli spettatori, mentre non furono all’altezza delle aspettative gli altri due celebri cantanti, il baritono Felice Varesi, che aveva creato il ruolo di Rigoletto, e il tenore Lodovico Graziani.
Inoltre, contro il parere di Verdi, l’opera andò in scena con scene e costumi settecenteschi, lui avrebbe voluto un’ambientazione contemporanea (questo ci fa pensare agli allestimenti verdiani attuali) e alla Salvini-Donatelli rimproverava di essere troppo una belcantista, mentre lui voleva una cantante-attrice, come in precedenza, ad esempio per il Macbeth fiorentino, un’artista che sapesse cantare anche meno bene, ma fosse interprete. La ottenne l’anno dopo, quando il 6 maggio 1854 Traviata venne ripresa al Teatro San Benedetto, protagonista Maria Spezia, e fu un grande successo.
“La traviata al San Benedetto è la stessissima della Fenice […] ad eccezione di alcuni trasporti di suono e di qualche puntatura […]”, scrisse Verdi in una sua lettera, il successo fu certificato da Giuseppe Bertoja, scenografo della prima e della seconda Traviata veneziana che per la ripresa aveva ideato un allestimento secondo i dettami del Maestro.
Come ha chiarito anche Marcello Conati, “non dunque l’opera, ma il tipo di esecuzione fu disapprovata” nel 1853. Perché la musica, e il soggetto, ottennero subito unanime consenso.
la locandina della prima assoluta di Traviata alla Fenice nel 1853
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